venerdì, 26 Aprile 2024

Napoli, stalking e diffamazione: ex assistente universitaria condannata a 2 anni

Un'ex assistente universitaria è stata condannata per reati di stalking e diffamazione a danno di una ricercatrice e un docente universitario della Luigi Vanvitelli.

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Un’ex assistente universitaria condannata a due anni per reati di stalking e diffamazione a danno di una ricercatrice e un docente dell’Università campana Luigi Vanvitelli di Napoli.

L’imputata, una 31enne di Grazzanise in provincia di Caserta, già arrestata e posta ai domiciliari per questi fatti dai Carabinieri nell’ottobre 2019, in seguito alle numerose denunce presentate nei suoi confronti dalla ricercatrice che, a detta della 31enne, aveva preso il suo posto all’università.

La donna, infatti, aveva inviato numerose lettere al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere in cui diffamava pesantemente professore e ricercatrice – quest’ultima avvocato – alludendo ad una presunta relazione tra i due. La 31enne si presentò anche ad un convegno in cui erano presenti le vittime.

La ricercatrice, presa di mira dall’ex assistente, aveva più volte denunciato l’accaduto alle autorità competenti, arrivando a cinque denunce contro la stalker, facendola arrestare e dando il via al processo conclusosi con la condanna della 31enne ex assistente.

Ad oggi, l’ex assistente è stata condannata a due anni per i reati di stalking e diffamazione e la ricercatrice ha avuto anche il riconoscimento dei danni, il cui risarcimento verrà liquidato in sede civile.

Napoli, 3 maggio – In relazione alla notizia più in alto riportata, l’avvocato Gennaro Grassia, nell’interesse di Caterina Corsico, ha precisato quanto segue:
“La mia assistita ha ricevuto una sola denuncia dalla ricercatrice, e non cinque, e inoltre la ricercatrice parte offesa non ha preso il posto della mia assistita, che era un’assistente volontaria e non aveva un rapporto di collaborazione con l’università”.

L’avvocato dell’ex assistente condannata ha anche escluso che la sua assistita “abbia mai mandato lettere diffamatorie al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere nei confronti della ricercatrice e del professore universitario”, e che lei e il docente “si siano incontrati ad un convegno”.

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