Il coordinamento stretto tra le forze militari e politiche israeliane ed egiziane è considerato fondamentale per l'avvio di un'azione militare a Rafah, specialmente considerando l'intenzione di Israele di assumere il controllo dell'Asse Filadelfia, adiacente al confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto.
"Nell'intelligence sotto il mio comando non è stata all'altezza del compito assegnato", ha dichiarato Haliva nella sua lettera di dimissioni. Ha descritto il 7 ottobre 2023 come "un giorno nero", assumendosi la responsabilità degli eventi e del "terribile dolore della guerra".
Questo avvenimento è avvenuto in risposta all'offensiva lanciata da Teheran nella notte tra sabato e domenica scorsa. Le difese aeree iraniane sono state attivate, abbattendo tre droni.
Gli Stati Uniti avrebbero accettato il piano proposto da Israele per un'operazione militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in cambio della rinuncia da parte di Israele a un attacco di vasta portata in Iran
La decisione di mantenere il padiglione chiuso non è stata una cancellazione dell'esposizione, ma piuttosto un gesto di solidarietà con le famiglie degli ostaggi e con l'intera comunità di Israele, che chiede un cambiamento.
Gli Stati Uniti, d'altro canto, ritengono che Israele potrebbe concentrarsi su obiettivi al di fuori dell'Iran in una possibile risposta. Secondo funzionari statunitensi, questa mossa potrebbe ridurre il rischio di una escalation totale nella regione.
Il rapporto cita informazioni provenienti dall'intelligence, indicando che l'attacco potrebbe avvenire sul suolo israeliano, sia nel sud che nel nord del paese.
La situazione nella Striscia di Gaza è estremamente tesa, con Hamas che si dice disposto a considerare un accordo per il rilascio di ostaggi in cambio di un cessate il fuoco graduale e del ritiro delle truppe israeliane.
Le tensioni tra Israele e Iran raggiungono nuovi picchi mentre emergono minacce di attacchi e proposte di tregua. Fonti dell'intelligence americana, riportate dalla CNN,...