Le due sorelle di 24 e 17 anni, ustionate con l'acido sono state dimesse, non essendo in pericolo di vita. La Procura di Napoli, intanto, sta indagando per il reato di "deformazione dell'aspetto della persona".
Ieri sera a Napoli due sorelle di 24 e 17 anni sono state aggredite con l'acido da un gruppo di ragazze che sono poi scappate a bordo di tre scooter. Le giovani hanno riportato ustioni sul viso e sulle braccia.
Sono completamente fuori pericolo Castrese D'Alterio, Bernardo Falco e Nicola Di Palma, tre dei quattro giovani colpiti durante l'agguato scattato la notte tra sabato e domenica davanti a un bar di Qualiano, in provincia di Napoli. Ancora in coma farmacologico, invece, Michele Di Palma, l'altro ferito grave, che rischia la vita.
Un uomo di 37 anni ha sottratto la pistola a una guardia giurata e ha sparato a un gruppo di ragazzi. Quattro sono rimasti feriti, di cui due gravi. L'uomo è stato arrestato dai Carabinieri. Non si conosce il movente.
Il titolare di un negozio di computer, insieme alla moglie e ad altre persone, che fungevano da procacciatori, sono stati denunciati per associazione a delinquere e truffa ai danni dello Stato.
Doveva essere una partita di calcetto ed è diventata un'aggressione. Il ragazzo ha riportato ferite da arma da taglio nella zona sacrale centrale e al fianco destro. Sull'accaduto indagano i Carabinieri.
I reati commessi sono di rissa, lesioni, possesso di oggetti atti ad offendere e scavalcamento della recinzione del terreno con conseguente tentativo di invasione di campo. Domani è prevista la convalida dei provvedimenti.
A distanza di poco più di 2 mesi dall'accaduto l'uomo è stato arrestato e trasferito in carcere con l'accusa di tentata rapina, resistenza e lesioni aggravate a Pubblico Ufficiale.
Il Gip ha disposto la misura della custodia cautelare presso Istituto Penale Minorile per il 16enne indiziato di tentato omicidio. Due giorni fa due ragazzi di 16 e 17 anni hanno riportato gravi ferite, un terzo di 18 anni ha riportato ferite escoriate al corpo e agli arti.
L’uomo, colpito da interdittiva antimafia, in quanto figlio di un esponente della criminalità organizzata, ha avuto accesso in maniera illecita ai contributi economici stanziati per l’emergenza Covid.