La Guardia di Finanza di Napoli ha notificato, questa mattina 26 maggio, 16 misure cautelari, di cui un arresto in carcere, 11 ai domiciliari, 3 obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria e 1 obbligo di dimora, per i delitti di associazione per delinquere e di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, a seguito di una segnalazione del Ministero della Cultura, ha portato a evidenziare un meccanismo fraudolento in base al quale il titolare di un esercizio di commercio all’ingrosso di computer, insieme alla moglie, sarebbero riusciti a monetizzare ben 3.300 voucher “Buoni Cultura”.
Le indagini
Nel dettaglio la coppia avrebbe accettato e validato sulla piattaforma dedicata, buoni del valore di 500 euro ciascuno, corrispondenti al bonus cultura 18App; emesso una fatturazione di pari importo, giustificandola con la compravendita, in realtĂ mai avvenuta, di beni funzionalmente destinati alla spendita del bonus e ricevuto, a titolo di rimborso, la liquidazione dell’intero importo di 500 euro dal Ministero della Cultura, trattenendo per sĂ© una percentuale del 30%.
Dalle perquisizioni informatiche effettuate e dai controlli bancari, i Finanzieri hanno scoperto che la coppia non agiva da sola, ma aiutata da altre persone che fungevano da procacciatori dei soggetti, titolari del buono, adescandoli sui social e con i quali poi dividevano la parte residua del valore stesso. Le Fiamme Gialle hanno eseguito anche un sequestro da 1 milione e mezzo nei confronti degli indagati.