Due funzionari pubblici avrebbero ricevuto da un imprenditore casertano tangenti in cambio dell'assegnazione di un appalto. Sette delle societĂ ammesse sarebbero riconducibili allo stesso imprenditore.
Nel mirino dei Finanzieri due persone, padre e figlia, denunciate per i reati di dichiarazione infedele, omessa presentazione della dichiarazione dei redditi e bancarotta fraudolenta.
Nei guai 7 persone, gravemente indiziate della commissione di una pluralità di reati, tra cui associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa aggravata ai danni dello Stato, falsità ideologica e sostituzione di persona.
Altri 3 provvedimenti interdittivi della durata di un anno, nello specifico un divieto di esercitare la professione di consulente del lavoro e due divieti di esercitare uffici direttivi presso persone giuridiche e imprese.
Tra gli indagati figurano proprietari, amministratori e dirigenti medici di una società cui è riconducibile un noto centro diagnostico convenzionato attivo in diverse realtà regionali, accreditato presso il Servizio Sanitario.
Tutti gli indagati sono chiamati a rispondere, in concorso tra loro, del reato di turbativa d’asta; per altri due, invece, è stato anche contestato il reato di abusiva attività finanziaria, per avere prodotto un'offerta di finanziamento in assenza delle autorizzazioni necessarie.
Vittime persone in gravi difficoltà economiche, acuite a seguito della crisi pandemica da covid19. Tra queste, alcuni imprenditori, di cui lo stesso aveva contezza delle difficoltà economiche che li attanagliavano, con l’applicazione di tassi di interesse annuale che hanno raggiunto anche il 430%.
I prodotti non rientrano tra quelli la cui vendita è autorizzata dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. La droga sequestrata avrebbe fruttato circa 300mila euro.
Per recapitare la droga veniva usato il van di una ditta di spedizioni. I militari hanno assistito alla consegna di un pacco al cui interno, oltre alla cocaina, anche 500 euro in contanti. I tre sono finiti agli arresti domiciliari.
La Guardia di Finanza di Reggio Calabria, questa mattina, ha arrestato un uomo per estorsione e furto ai danni di due anziani conviventi. L'indagato realizzava gli atti di estorsione con il metodo del "cavallo di ritorno".