Sono 35 le persone ferite dalla Polizia durante una protesta in onore della studentessa 35enne uccisa a manganellate lo scorso venerdì per non aver indossato correttamente l'hijab durante una manifestazione contro il Governo iraniano.
ANZONE DEL SETTIMO PIANO è la 7° traccia del nuovo album di CORDIO, intitolato COSE CHE SI DICONO pubblicato su etichetta Mescal (distribuito ADA) il 7 Ottobre 2022.
L'ex deposito industriale, diventato un padiglione di riferimento per eventi e spettacoli a Milano, sarà sostituito da una zona residenziale da più di cento appartamenti. Ad occuparsi del progetto sarà l'architetto Paolo Asti, dello studio Asti architetti.
A Rignano sull'Arno i Carabinieri hanno rinvenuto un cadavere all'interno di un'abitazione. Si tratta di un uomo di 62 anni con una ferita alla testa. A dare l'allarme un parente della vittima tornato da un viaggio all'estero.
Un 48enne e un 52enne sono stati arrestati perché ritenuti responsabili di un omicidio di stampo mafioso avvenuto nel 2001. Gli uomini sono stati portati in carcere secondo l'ordinanza del Gip.
A uno studente sarebbe stata offerta della cocaina dall'insegnante, studente che in un messaggio vocale avrebbe confermato la versione della tutor che ha riferito l'episodio alla Squadra Mobile.
Un operaio di 41anni è morto dopo essere stato travolto da alcuni pacchi con all'interno del materiale metallico, le sue condizioni sono apparse subito gravissime ai sanitari arrivati con l'elisoccorso. Purtroppo non c'è stato nulla da fare.
Giorgia Meloni è giunta a Sharm El-Sheikh per la cerimonia inaugurale degli incontri della Cop27. È stato lo stesso presidente egiziano a invitarla dopo l'insediamento al Governo, invito che ha imbarazzato Palazzo Chigi, per la crisi tra i due Paesi legata ai casi Regeni e Zaki.
A lanciare l'allarme un passante che, dopo essersi accorto dell'uomo, ha subito avvertito il 113. Il 39enne è stato tratto in arresto in flagranza di reato per furto aggravato e denunciato per possesso ingiustificato di chiave alterate e grimaldelli.
Ditte "Apri e chiudi" dopo essere divenute insolventi con l’Amministrazione Finanziaria, hanno trasferito lavoratori e macchinari continuando a lavorare nello stesso luogo, con gli stessi clienti e fornitori, modificando solo il nome e la partita IVA. Le aziende, tutte gestite da stranieri, avrebbero accumulato in 13 anni debiti con l’Erario per oltre 2,6 milioni di euro.