martedì, 30 Aprile 2024

Cisgiordania, giornalista della Cnn uccisa durante gli scontri. Scambio di accuse tra Bennet e Abu Mazen

Shireen Abu Akleh, giornalista di Al Jazeera, è stata uccisa durante un raid tra palestinesi e israeliani, avvenuto questa mattina nel campo profughi a Jenin, in Cisgiordania.

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Una giornalista di Al Jazeera, Shireen Abu Akleh, è morta, questa mattina, durante alcuni scontri tra l’esercito israeliano e i miliziani palestinesi avvenuti nel campo profughi a Jenin, in Cisgiordania. La giornalista, 51enne, sarebbe stata uccisa a “sangue freddo” dalle forze israeliane, secondo quanto riportato da Al Jazeera. L’esercito israeliano, di contro, sta indagando sulla possibilità che la giornalista sia stata colpita, durante il raid, da palestinesi armati. Le circostanze della morte non sono ancora chiare, secondo il ministero della Salute palestinese, sembrerebbe che la donna sia stata colpita alla testa da alcuni proiettili. Trasportata in Ospedale in condizioni critiche è stata poi dichiarata morta.

Dura condanna arriva da Abu Mazen per quella che ha definito una vera e propria esecuzione da parte dei militari palestinesi. Il Presidente palestinese ha affermato di ritenere il governo israeliano responsabile di questo atroce crimine; accusando Israele di “prendere di mira i giornalisti per nascondere la verità e commettere crimini in silenzio”. Durante lo scontro un altro giornalista è rimasto ferito, si trova ora in condizioni stabili e ha dichiarata che si “trovava, insieme alla collega uccisa e altri reporter nelle vicinanze delle scuole dell’Unrwa, vicino al campo profughi, quando sono stati presi di mira dalle forze di occupazioni, nonostante tutti indossassero gli elmetti e le divise da giornalisti”.

Sono settimane che la Cisgiordania è nuovamente teatro di scontri. Il governo israeliano starebbe tentando di punire e reprimere i palestinesi della zona di Jenin in quanto ritenuti colpevoli di vari attentati contro Israele. Il ministro degli Esteri di Tel Aviv, Yair Lapid, ha detto che Israele offe la possibilità ai palestinesi di un’indagine congiunta, e che “ovviamente l’esercito non prende di mira i giornalisti”. In un comunicato ufficiale, Al Jazeera ha definito l’uccisione della giornalista “una violazione delle leggi internazionali”.

Non si è fatta attendere la risposta di Naftali Bennet, premier israeliano, che parla di “accuse senza prove solide e che esiste una probabilità che siano stati i palestinesi armati, duranti il fuoco in modo selvaggio, a provocare la dolorosa morte della giornalista”. Shireen Abu Akleh aveva anche la cittadinanza americana e parole di dura condanna arrivano dall’ambasciatore Usa in Israele, Tom Nides, che su Twitter “sollecita una estesa indagine sulle circostanze della morte della professionista e sul ferimento di almeno un altro giornalista”.

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