La polizia ha respinto gli sudenti caricandoli più volte, colpendo con i manganelli ragazzi e ragazze; molti di loro erano minorenni. A Torino, 20 giovani sono stati feriti e trasportati al pronto soccorso in ambulanza. Volti insanguinati, ragazze riverse a terra, poliziotti in antisommossa che strattonano: se non fosse per l’abbigliamento invernale, le immagini che circolano sui social potrebbero essere quasi scambiate per quelle di un vergognoso passato.
Perché in Italia siamo così, non ci piace usare due pesi e due misure. Trattare poche centinaia di giovani come si dovrebbe reagire ai neofascisti di Casalbertone. Bloccare con la violenza ragazzi di scuola superiore come si dovrebbe fare con i seguaci di Forza Nuova mentre marciano verso la sede della Cgil. “Spero che qualcuno tra i parlamentari voglia chiedere a chi di dovere perché i poliziotti menano così spesso le mani con i nostri ragazzi”, ha scritto su Facebook Enrico Rossi, esponente del Partito Democratico ed ex presidente della Regione Toscana. Sorge infatti un dubbio attanagliante. Per quale motivosi striglia la testa di Lamorgese solo quando a subire sono le forze dell’ordine? Perché a nessuno fa sgomento il sangue sulla fronte di un adolescente colpito da un celerino?