martedì, 30 Aprile 2024

Approfitta del fratello e gli soffia 637mila euro: denunciata insieme al figlio

Insieme al figlio ha approfittato del momento di debolezza di suo fratello sottraendogli un immobile da 300mila euro e denaro per 327mila euro.

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La Guardia di Finanza di Catania ha deferito a piede libero in concorso tra loro due cittadini calatini, madre e figlio, noti imprenditori operanti nel settore della vendita di carburanti e della ristorazione da asporto in Caltagirone, per l’ipotesi di reato di circonvenzione di incapace e auto-riciclaggio. Lo rende noto l’ufficio stampa dei militari con un comunicato arrivato in redazione. Le Fiamme Gialle hanno ricostruito e portato alla luce, tramite accertamenti bancari, escussione di persone informate sui fatti, disamina di bilanci e documentazione contabile, nonché analisi di atti notarili di compravendita, un articolato sistema finalizzato a consentire ai due di appropriarsi, nell’arco di tre anni, di tre immobili di pregio nel cuore della zona commerciale di Caltagirone, il cui valore è stato stimato in oltre 300mila euro nonché liquidità per oltre 327mila euro.

Nel corso delle indagini i Finanzieri hanno scoperto che i due parenti, approfittando di un momento di grave debolezza emotiva dell’ultra sessantenne, storico commerciante del settore calzaturiero, dovuto sia a lutti familiari sia all’aggravarsi delle condizioni cliniche del figlio, sono riusciti a far leva sulla sua fragilità impossessandosi, tramite operazioni finanziarie, anche con titoli al portatore e contratti di compravendita, della somma di oltre 627mila euro. Secondo le ricostruzioni, la maggior parte di tali proventi illecitamente generati è stata poi immessa all’interno delle casse della società di rivendita carburante e bar-tabacchi gestita dai congiunti, rispettivamente sorella e nipote della vittima, al fine di riciclare il denaro sporco accumulato e garantirsi un non indifferente vantaggio sulla concorrenza del settore economico di riferimento.

È indubbio, infatti, che l’immissione all’interno della società unipersonale di capitali così ingenti avrebbe garantito una florida prosecuzione dell’attività economica esercitata e quindi una più agevole gestione della rivendita carburanti e bar-tabacchi di proprietà. Al fine di cautelare i beni immobili e le liquidità le Fiamme Gialle calatine hanno eseguito un provvedimento di sequestro all’uopo disposto dalla Procura della Repubblica di Caltagirone che ha congelato i beni fino alla conclusione del procedimento penale.

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