Non c’è pace per Kylian Mbappé. Dopo esser stato coinvolto nel “Caso Pogba” e dopo la disputa con la Federcalcio francese sui diritti di immagine in nazionale, il suo nome è coinvolto ora nella vicenda dell’aggressione alla calciatrice del suo stesso club Kheira Hamraoui.
La vicenda
Secondo quanto scrive il quotidiano Le Parisien, Aminata Diallo – la compagna di squadra di Hamraoui che avrebbe organizzato una “spedizione punitiva” e che per questo è stata arrestata la settimana scorsa (ora è stata scarcerata e posta in libertà vigilata) – aveva conosciuto bene la famiglia Mbappé. È emerso infatti che Diallo, con l’aiuto di un procuratore, aveva tentato di utilizzare tutti gli appoggi e le conoscenze possibili per fare pressione sulla dirigenza del Psg femminile. Lo scopo sarebbe stato quello di farsi rinnovare il contratto e di far mettere fuori squadra la Hamraoui. Per fare questo, non avrebbe esitato a ripetere a tutti i loro interlocutori di essere “molto vicini alla famiglia Mbappé“.
La mamma di Kylian coinvolta
Sarebbe stato un ex giornalista de L’Equipe a mettere in contatto Diallo con “il clan Mbappé” e in particolare con la madre del centravanti, Fayza Lamari. Le due si sarebbero incontrate nell’ambito di un progetto di documentario sul caso dell’aggressione ad Hamraoui, che avrebbe dovuto essere prodotto dalla Zebra Valley, la società di cui Kylian Mbappé è proprietario. La madre del giocatore ammette di essersi incontrata tre volte con la Diallo, una prima volta alla presentazione di un fumetto sulla vita di Kylian, poi durante le vacanze di Natale a Dubai, quindi ad una partita di Champions League al Parco dei Principi. Una telefonata intercettata, fra la madre di Mbappé e l’ex giornalista de L’Equipe, sembrerebbe confermare che Fayza abbia “parlato della cosa con i dirigenti del Psg”, anche se in modo “molto informale”.