domenica, 28 Aprile 2024

“Un aspirapolvere è per tutti” o le pulizie domestiche hanno un genere?

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Un aspirapolvere è per tutti”. Non è l’evoluzione moderna della più famosa affermazione “Un diamante è per sempre”, quanto piuttosto il tentativo di riportare sui binari un discorso che stava virando pericolosamente verso i pregiudizi di genere. E non in una qualunque discussione tra amici, ma sul secondo canale del servizio pubblico radiotelevisivo, nella fascia oraria di pranzo di ieri, mercoledì 20 settembre, durante la trasmissione “I Fatti Vostri”.

Durante il concorso telefonico a premio “Il gioco del Porcellino”, in trasmissione viene ricevuta la telefonata del signor Biagio. Il telespettatore sceglie, come da prassi, un porcellino di ceramica numerato, che può o meno contenere un premio e attende la contro offerta del conduttore, Tiberio Timperi. “Caro Biagio, io sono obbligato a offrirle un aspirapolvere senza fili”. Il sorriso della co-conduttrice Anna Falchi è evidente e anche per giustificarlo, è la stessa che commenta: “E’ un uomo. A me viene un po’ da sorridere”. Per qualche motivo, quindi, un aspirapolvere non è un oggetto appropriato da regalare a un concorrente maschio. O se lo si fa, sicuramente provoca sorrisi. Nonostante i tentativi della co-conduttrice Flora Canto, di Michele Guardì e dello stesso Timperi di smorzare la polemica sul nascere, il risultato non migliora. Anzi.

Rivolgendosi al telespettatore, Falchi domanda: “É sposato o fidanzato? Magari poteva essere un regalo, bussare alla porta di una ragazza dicendo “Ecco un aspirapolvere da 130 euro senza fili”. Il Comitato, nella persona di Michele Guardì, provocatoriamente le chiede: “Lei è mai stata corteggiata da qualcuno che le ha portato un aspirapolvere”. E il siparietto si chiude in musica e applausi, dopo che Falchi risponde che sì, le è successo e, in quanto maniaca delle pulizie, lei aveva a suo tempo apprezzato il gesto.

Per le pulizie domestiche è meglio una donna

Ma prescindendo dalle predisposizioni personali, il messaggio uscito in questi pochi minuti ripropone stereotipi di genere nei lavori domestici e dimostra come questi siano radicati e difficili da eliminare. Lo aveva dimostrato già nel marzo scorso, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’indagine di Taskrabbit. Questa piattaforma di servizi globale che permette di trovare personale per lavori dentro e fuori casa, aveva intervistato un campione di italiani per indagare i pregiudizi di genere nei lavori domestici. Nonostante l’84% di loro avesse ritenuto che uomini e donne potessero svolgere gli stessi lavori, al momento concreto di scegliere tra i tasker presenti sulla piattaforma Taskrabbit per i lavori domestici, emergeva una chiara tendenza di genere. Gli intervistati si fidavano cioè di più di una donna che di un uomo per la pulizia della casa (77% contro il 41%); per riordinare i vestiti nell’armadio (79% contro il 39%) e per stirare (76% vs 36%).

Il profondo radicamento di questa finta fiducia emerge anche da una indagine Istat sugli stereotipi di genere pubblicata nel luglio scorso, che aveva coinvolto un campione casuale di circa 15.000 individui. In essa emergeva come uno dei tre stereotipi di genere più radicati e diffusi in Italia riguardasse proprio la gestione domestica: “Gli uomini sono meno adatti a occuparsi delle faccende domestiche”. Le attività collegate alla cura della casa continuano a essere considerate come esclusivamente, o prevalentemente, femminili.

Su questo sfondo di divario di genere così marcato, “Un aspirapolvere è per tutti” non è dunque una frase così vuota e banale. Diventa un invito a ricordarsi che le attività domestiche come pulire e cucinare, non sono una prerogativa femminile, ma competenze basilari ai fini dello sviluppo personale.

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