mercoledì, 1 Maggio 2024

Trump incriminato, New York blindata per l’udienza: il giudice non ammette telecamere in aula

La città di New York è stata blindata per l'udienza contro Donald Trump che inizierà oggi alle 14:15, le 20:15 italiane. L'ex presidente americano si è scagliato contro il procuratore di Manhattan: "Dovrebbe dimettersi, dovrebbe essere condannato".

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Ieri sera, 3 aprile, verso le 23:30, Donald Trump è tornato nella Trump Tower di New York, entrando da una porta secondaria sulla 56esima strada. La zona era già presieduta dalla Polizia della città e sorvolata da un paio di elicotteri. Nessun bagno di folla all’arrivo dell’ex presidente incriminato, solo curiosi e giornalisti.

L’udienza in cui è imputato Trump è prevista per oggi, 4 Aprile, alle 14:15, ora locale (20:15 ora italiana) e si svolgerà senza l’utilizzo delle telecamere in aula, a difesa dei diritti dell’accusato. I legali del tycoon, infatti, avevano fatto esplicita richiesta al giudice Juan Merchan di non trasformare l’incriminazione dell’ex presidente in un circo mediatico mondiale. In una lettera formale, il pool difensivo, tra i quali emerge la nuova figura neo assunta da Trump, Tood Blanche (avvocato dei colletti bianchi, fino a poco fa partner dello studio legale Cadwalader, Wickersham & Taft, aveva in passato già lavorato alla Procura di Manhattan), aveva scritto direttamente al giudice di New York: “Le telecamere nell’aula del Tribunale creerebbero un’atmosfera da circo, porrebbero problemi di sicurezza e sarebbero in contraddizione con la presunzione di innocenza del presidente Trump”.

I giudici americani hanno acconsentito alla richiesta dei legali di Trump, ammettendo la presenza dei fotografi in aula, ma vietando alle telecamere di riprendere l’udienza. Saranno ammessi nei corridoi, ma durante il dibattimento potranno scattare solo foto.

L’incriminazione si poggia su 34 reati contestati, di cui si conosce solamente quello del pagamento di 130mila dollari alla pornostar Stormy Daniels, ma ce ne sarebbero altri più gravi. Verrà risparmiato all’ex presidente “indicted” il rituale canonico: niente manette, né foto segnaletica. La cronaca televisiva dell’udienza non ci sarà e bisognerà, quindi, attendere la conferenza stampa a termine dell’udienza per conoscere cosa accadrà oggi a New York, quando il procuratore distrettuale della città, Alvin Bragg, parlerà con i giornalisti.

Intanto, alla vigilia di questo storico scontro legale, Trump si è scagliato contro il procuratore di Manhattan: “Dovrebbe dimettersi, dovrebbe essere condannato”. La città di New York è stata blindata nel timore di possibili scontri, ma sino a questo momento non si sono rilevati incidenti, né allarmi particolari. É intervenuto sull’argomento anche lo stesso presidente Biden, dicendo:Ho molta fiducia sulla Polizia di New York”. Dello stesso avviso è sembrato anche il Consiglio per la sicurezza Nazionale che tramite il suo portavoce, John Kirby, ha reso noto: “Stiamo seguendo da vicino la situazione e siamo in contatto con le autorità locali e statali nel caso ce ne sia bisogno ma non crediamo che ci sarà”.

Per il momento l’unico appuntamento previsto è il raduno dei giovani repubblicani, il “Rully for Trump” al quale parteciperà anche la deputata Marjorie Tyalor Greene, una pretoriana del magnate. L’evento avrà luogo due ore prima dell’udienza al Collect Pond Park, il piccolo parco di fronte al Tribunale.

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