sabato, 27 Aprile 2024

Rimini, cancellato il murales dell’uomo che allatta. Il sindaco: “Con questo gesto lo hanno reso immortale”

Non si placa il dibattito sul murales comparso a Rimini, in cui figurava un uomo che allattava un neonato. Nella notte tra il 3 e il 4 aprile l'opera è stata ricoperta di vernice bianca e il primo cittadino ha spiegato che sono state avviate le indagini per risalire ai responsabili del gesto.

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Mentre a Bologna le famiglie arcobaleno scendevano in piazza per i diritti dei loro figli, a Rimini nasceva una grande polemica sul murales dell’uomo con un seno che allatta un bebè. Il murales in questione aveva riscosso molte polemiche e si trovava in via Savonarola, non lontano dal centro o dalla stazione di Rimini, prima di essere ricoperto con della vernice bianca nella notte tra il 3 e il 4 aprile.

Il dibattito era partito in questi giorni, dividendo l’opinione pubblica. “Apprendo di questo nuovo murales di un uomo con un seno che allatta un neonato – ha affermato un cittadino riminese – Si è andati molto oltre il buongusto. È qualcosa di disgustoso che urta e indigna tutte le persone dotate di coscienza. Mia figlia di 5 anni mi ha chiesto come è possibile che un uomo allatti un bebè. Cosa le devo rispondere? Un conto è l’inclusione che deve essere sacrosanta, un conto è il dover imporre a tutta la città la cultura Lgbtq+, oltretutto in un luogo ad alta affluenza turistica e di passaggio. Il tutto accade poi nel periodo pasquale. Il comune di Rimini è a conoscenza di questa cosa? Hanno autorizzato loro il murales oppure è abusivo?”

È bastato poco per fare esplodere la polemica e dividere la citta sul “senso” del graffito davanti alla chiesa San Nicolò. Moltissimi cittadini hanno criticato a l’opera, ma tanti altri si sono schierati dalla parte della comunità Lgbtq+ capendo il valore ed il simbolo di quel murales. Il post più amaro è stato quello del consigliere regionale Matteo Montevecchi (Lega) che ha definito l’affresco “frutto della peggior ideologia perversa transfemminista”. Nello stesso spazio, anche l’anno scorso vi era un’immagine dedicata alla comunità Lgbtq+, apparsa poco prima dei Pride.

Il primo cittadino Jamil Sadegholvaad di Rimini si è schierato in difesa dell’opera via social: “In quella figura maschile che allatta al seno vedo il magico mistero della paternità. Essere padri non significa solo ‘portare i calzoni’, ‘portare a casa lo stipendio’, fare la parte del ‘poliziotto cattivo’. Essere padri significa avere la stessa relazione naturale, misteriosa, corporea, profonda, insondabile, differente ma uguale rispetto alla madre. Parità. E questo mondo ha un fottuto bisogno di padri e non di padroni. Padri che non è la stessa cosa di patriarcato o paternalismo. PADRI.”

Dopo migliaia di commenti questa notte il murales è stato cancellato con della vernice bianca. Stamattina il sindaco con un post ha dato la brutta notizia dicendo che partiranno delle indagini per individuare i responsabili. Per Sadegholvaad  “Savonarola non è un caso: c’è sempre un rogo o un pennello che censura e cancella, nella testa degli intolleranti e dei violenti”.  Il primo cittadino paragona il bianco della vernice all’assenza di colore nella vita di quelle che chiama con sarcasmo “le sentinelle della libertà” che hanno “provveduto alla liberazione di Rimini passando una mano di vernice”. In conclusione, il primo cittadino della città fa sapere che “volendo togliere dalla quotidianità” questo murales “lo hanno reso permanente” nel ricordo e nelle coscienze di tutti. “Lo spazio bianco è come una pagina che attende sempre di essere riempita delle idee e dei desideri delle persone. Rimini è e sarà sempre una citta libera”, ha spiegato il sindaco.

 

 

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