domenica, 28 Aprile 2024

Figli di coppie gay, Ue condanna l’Italia: “Non registrare certificati di nascita è violazione dei diritti dei minori”

Il Parlamento europeo ha approvato in plenaria l'emendamento presentato dal gruppo Renew Europe, di cui fa parte il Terzo Polo, che "condanna le istruzioni impartite dal Governo italiano al Comune di Milano di non registrare più i figli di coppie omogenitoriali", invitando l'Italia "a revocare immediatamente la sua decisione".

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Nella mattinata di oggi, 30 marzo, il Parlamento europeo si è pronunciato in plenaria a Bruxelles contro il Governo italiano, in merito al tanto discusso blocco delle registrazioni dei certificati di nascita dei figli di coppie omosessuali sul territorio nazionale, che costringe, di fatto, il genitore intenzionale a intraprendere un percorso di adozione in casi particolari. Il gruppo Renew Europe, di cui fa parte il Terzo Polo, ha presentato un emendamento, approvato per alzata di mano in Europarlamento, che “condanna le istruzioni impartite dal Governo italiano al Comune di Milano di non registrare più i figli di coppie omogenitoriali”.

Il Parlamento non nasconde le sue preoccupazioni in merito all’aria spaventosamente conservatorista che si respira tra le fila della maggioranza italiana, ritenendo “che questa decisione porterà inevitabilmente alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”.  “Tale azione – si legge nell’emendamento – costituisce una violazione diretta dei diritti dei minori, quali elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989″. Bruxelles considera il blocco delle trascrizioni, “un ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+ in Italia” e “invita il Governo italiano a revocare immediatamente la sua decisione”.

 

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