sabato, 27 Aprile 2024

Francia, decimo giorno di proteste contro il governo: “Che sarà” dei nostri Ricchi e Poveri inno degli operai

Prima l'idea di costruire un maxi-bacino idrico, poi l'introduzione della riforma sulle pensioni: il dissenso popolare verso le decisioni statali si fa sempre più forte.

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Se la storia ci ha insegnato qualcosa sui francesi, è che non sono di certo un popolo che abbassa la testa di fronte all’ingiustizia sociale. Il malcontento popolare è stato causato dall’introduzione della legge sulle pensioni, secondo cui l’età minima per ricevere la copertura economica è passata da 62 a 64 anni.

Da dieci giorni a questa parte, lavoratori, studenti e cittadini sono scesi nelle piazze di oltre 200 città per protestare. L’agitazione sociale è iniziata due mesi e mezzo fa con le proteste contro la costruzione di un maxibacino idrico a scopo agricolo, proteste alle quali hanno preso parte anche i black bloc, sfociando in scontri violenti.

Le proteste hanno bloccato varie città, fra cui la stessa Parigi che, in data 24 marzo, è stata occupata da 8000 manifestanti, ad oggi occupata da 5500. La città è bloccata da giorni, molti autisti di trasporti pubblici stanno scioperando quotidianamente, i voli sono stati bloccati e il presidente Macron ha rinviato la sua visita a re Carlo III. Il presidente è sempre più allarmato dall’incombente situazione che sta causando sempre più scontri e sempre più feriti. Il segretario della CFDT (Confédération française démocratique du travail) Berger, intende trovare una mediazione, rappresentando, a tutti gli effetti, il punto di incontro fra autorità statali e popolo.

Aggiornamenti in tempo reale: il corteo parigino si sposterà nella zona della Bastiglia.

Come una hit del ’71 italiana è diventata l’inno delle rivolte:
Un fatto curioso è come la canzone ‘ Che sarà’ della band italiana ‘I Ricchi e Poveri’ sia diventato l’inno degli operai durante questi ultimi giorni di protesta. Tradotta in francese con un nuovo testo, ma lo stesso ritmo dell’originale, ‘On est là’ diventa un grido contro Macron ‘per i lavoratori-per un mondo migliore’: “On est là….on est là, même si Macron ne le veut pas, nous on est là! Pour l’honneur des travailleurs et pour un monde meilleur, même si Macron ne le veut pas, nous on est là!” 

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