venerdì, 26 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, nella notte una pioggia di bombe russe si è abbattuta su tutto il Paese

81 missili sono stati lanciati tra la notte dell'8 e la mattina del 9 marzo sui centri abitati. Critici i danni alle infrastrutture. A seguito del raid la centrale di Zaporzhzhia è rimasta senza energia elettrica e con un'autonomia di soli 10 giorni prima del disastro nucleare. Il gruppo Wagner annuncia la conquista della zona est di Bakhmut.

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Le truppe russe, nella notte tra ieri sera e stamattina, 9 marzo, hanno lanciato 81 missili da varie basi. Le esplosioni sono state segnalate a Kiev, negli oblast di Kharkiv, Odessa, Zaporzhzhia, Mykolaiv e nelle città ucraine di Dnipro e di Kirovohrad, nelle regioni di Zhytomyr e di Vinnytsia. Nell’oblast di Odessa sono state prese di mira le infrastrutture energetiche, secondo il governatore Maksym Marchenko. La fornitura di elettricità è stata parzialmente interrotta. In tutto il Paese è allarme antiaereo e il 40% della capitale è rimasta senza riscaldamento. L’amministrazione militare ha esortato i residenti a rimanere nei rifugi.

Secondo il primo bilancio delle vittime, sarebbero 5 le persone morte sotto le bombe. Il governatore della regione di Leopoli (ovest), Maksym Kozytsky, ha affermato che 4 civili (due uomini e due donne) sono morti nel distretto di Zolochiv. Da parte sua, il governatore della regione di Dnipropetrovsk (sud-est), Sergiy Lysak, ha annunciato su Telegram che nella sua regione un “uomo di 34 anni è morto a causa dei bombardamenti. Una donna di 28 anni e un ragazzo di 19 sono rimasti feriti“.

Nonostante i danni alle infrastrutture siano critici, tutti i servizi funzionano. Il sistema di alimentazione è in fase di ripristino e le restrizioni sono state applicate a tutte le regioni. “Il nemico ha lanciato 81 razzi, cercando di intimidire nuovamente gli ucraini, tornano alle loro patetiche tattiche“, si legge dai comunicati dei media di Kiev. “Gli occupanti possono solo terrorizzare le persone pacifiche. Questo è tutto ciò che possono fare. Ma questo non li aiuterà. Non saranno ritenuti responsabili di tutto ciò che hanno fatto.”

Fonte: canale Telegram di Zelensky

I bombardamenti hanno isolato la centrale di Zaporzhzhia e il rischio di un disastro nucleare è alle porte

Più preoccupante è invece la condizione della centrale nucleare di Zaporzhzhia. L’attacco l’ha tagliata fuori dalla rete elettrica, come fa sapere Energoatom. Siamo sull’orlo di una catastrofe nucleare, proprio “il giorno dopo i negoziati con le Nazioni Unite sulla smilitarizzazione della ZNPP (la centrale nucleare di Zaporizhzhia, ndr)“, informano gli operatori ucraini per il nucleare. Energoatom spiega sul canale Telegram che la centrale è disalimentata e in modalità di blackout per la sesta volta durante l’occupazione. Questo significa che il sistema di raffreddamento non è più capace di tenere sotto controllo le barre di combustibile radioattivo. Si tratta di vasche d’acqua fredda, alimentate a energia elettrica, dove vengono immerse le barre bollenti. Il risultato è che le barre continuano a surriscaldarsi, facendo evaporare l’acqua, fino a raggiungere temperature di 800 gradi Celsius provocando un incendio e, di conseguenza, l’esplosione.

Il carburante per il loro funzionamento durerà 10 giorni. È iniziato il conto alla rovescia. Se in questo lasso di tempo non sarà possibile ripristinare l’alimentazione esterna della centrale, potrebbe verificarsi un incidente con conseguenze di radiazioni per tutto il mondo.” Stando alla dichiarazione di Energoatom, tutte le centrali nucleari ucraine hanno scaricato la loro energia a causa della minaccia di attacchi missilistici. Alle 6.30 del mattino (le 5:30 in Italia), tutte le centrali forniscono un totale di 4.700 MW alla rete. A causa dell’occupazione dell’impianto e dell’interferenza dei rappresentanti di Rosatom (la società nucleare statale russa) nel suo funzionamento, la capacità dell’Ucraina di mantenere la ZNPP in modalità sicura è notevolmente limitata.

L’Onu, ha detto ieri il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è pronta a offrire i suoi buoni uffici come mediatore nella smilitarizzazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Zelensky conclude che “è una questione di sicurezza globale, non solo di sicurezza ucraina”.

L’assedio di Bakhmut non dà tregua

Nel frattempo la brigata Wagner grida alla conquista della zona est di Bakhmut. La città, scenario del più sanguinoso e logorante assedio di questa guerra, è teatro della sconfinata resilienza delle truppe di Kiev. La zona in sé non rappresenta un importante punto strategico, come teorizzato nei giorni scorsi dal centro studi americano ISW. E tuttavia l’esercito ucraino non ha nessuna intenzione di retrocedere. La presa di Bakhmut aprirebbe la strada alla conquista di altri centri come Kramatorsk e Sloviansk. Il fronte di difesa si è spostato a ovest della città e, secondo le stime della Wagner, conta dai 12mila ai 20mila uomini.

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