giovedì, 25 Aprile 2024

Covid, Bruxelles: “Tamponi ingiustificati per chi arriva dalla Cina”. Pechino: “Misure discriminatorie”

Dalla riunione del Comitato per la sicurezza sanitaria dell'UE l'appello è ad "agire congiuntamente". La Francia è pronta per gli screening in aeroporto. L'Italia ha dato il via a tamponi obbligatori per chi arriva dalla Cina, la Spagna prende esempio. Secondo l'ECDC, il boom "non dovrebbe avere alcun impatto sull'Europa. Il tasso di vaccinati e immuni è alto".

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Agire congiuntamente“, è l’appello arrivato da Bruxelles durante la riunione del Comitato per la sicurezza sanitaria dell’UE, convocato ieri 29 dicembre. Sembra la fine del 2020, in realtà è l’inizio del 2023. L’Europa ripiomba nel timore del Covid ma con più consapevolezza. La nuova ondata di casi di infezioni da Coronavirus in Cina, avvenuta poco dopo novembre quando la Repubblica guidata da Xi Jinping ha deciso di cancellare le restrizioni e riaprire i confini, preoccupa l’Europa. L’Italia è corsa ai ripari introducendo l’obbligo di tampone per i passeggeri provenienti da Pechino e Shangai ed estendendo l’obbligo di mascherine in ospedali e Rsa fino al 30 aprile, ma questo non basta. La stessa Giorgia Meloni, durante la conferenza di fine anno, ha ritenuto indispensabile l’intervento dell’Ue e l’inizio di una cooperazione tra gli Stati membri per non rendere vane le ordinanze del Paese. A stretto giro si è pronunciata in un comunicato l’Agenzia europea di sorveglianza delle malattie infettive (ECDC) chiedendo iniziative congiunte.

La decisione dell’ECDC

I ministeri della Salute dei Ventisette hanno “discusso la situazione del COVID-19 in Cina con gli Stati membri dell’UE e dello Spazio economico europeo” ed è stato deciso di agire congiuntamente e di continuare con le discussioni. Secondo l’ECDC, i tamponi in aeroporto sui passeggeri in arrivo dalle zone di rischionon sono giustificati” perché il boom cinese “non dovrebbe avere alcun impatto sull’Europa” dato che le varianti sequenziate in Cina “circolano già nell’Unione”. Non solo, specifica che i cittadini dei 27 Paesi membri hanno un alto tasso di vaccinazione e immunizzazione. Si invita ad “agire congiuntamente”.

Covid Italia, incidenza e Rt

In Italia la situazione è stabile e non è al momento preoccupante. Si registra ancora una discesa dell’incidenza dei contagi. A sostegno ci sono i dati principali del monitoraggio della Cabina di regia ministero della Salute-ISS: “In calo l’incidenza settimanale a livello nazionale: 207 ogni 100mila abitanti (23 -29 dicembre) contro 233 ogni 100mila abitanti (16-22 dicembre)”. Il tasso di contagio (Rt) è in repentina discesa e la situazione nei reparti Covid è sotto controllo, non siamo in affanno. Si legge ancora nel report che “nessuna regione è classificata a rischio alto; 5 sono a rischio moderato e 16 classificate a rischio basso”.

Covid Francia, Macron: “Prendere misure adeguate”

Dopo che il presidente francese, Emmanuel Macron, ha reagito a questa nuova ondata cinese chiedendo di “prendere misure adeguate”, nel pomeriggio di ieri il governo ha allertato le compagnie aeree e aeroporti chiedendo che preparino un sistema di controllo efficace. Lo screening all’arrivo è attivo in diversi Paesi, non solo dell’Ue, bensì anche in India, Giappone, Taiwan e Usa. Il Regno Unito sostiene, invece, che “non ci sono piani per reintrodurre test o requisiti aggiuntivi”.

Covid Spagna, Sanchez: “Tamponi obbligatori”

L’Italia è un esempio e la Spagna la segue. Il governo di Pedro Sanchez ha annunciato l’istituzione di “controlli” nei suoi aeroporti per tutti coloro che provengono dalla Cina al fine di assicurarsi che non siano portatori del virus. Durante una conferenza stampa a Madrid, Carolina Darias, ministro della Salute spagnolo, ha sottolineato che a questi viaggiatori sarà chiesta “la prova che siano negativi oppure un percorso vaccinale completo”.

La Cina storce il naso: “Misure infondate e discriminatorie”

La decisione del Presidente cinese di mettere fine alla politica zero-Covid, cancellando le restrizioni dopo le molteplici proteste in piazza, ha messo in allerta tutti gli altri Paesi perché è soprattutto a causa di questo se i contagi, e conseguenti decessi, sono aumentati, anche in concomitanza con la ripresa dei viaggi internazionali. È battaglia di numeri tra stime non ufficiali che mettono in conto un milione di morti nei prossimi mesi in Cina e i dati della Repubblica Popolare che, difatti, sottolinea di essere stata sempre “trasparente”. I media cinesi non stanno in silenzio e additano le misure come “infondate e discriminatorie“, secondo alcuni “la vera intenzione è sabotare i tre anni dei nostri sforzi per controllare il Covdi-19”. Il portavoce dell’OMS ha voluto precisare che le eventuali restrizioni o misure che saranno applicate “non dovranno discriminare alcuna popolazione o gruppo, ma trattare tutti con rispetto“.

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