La travel blogger italiana Alessia Piperno, arrestata il 28 settembre in Iran, è detenuta nel carcere di Evin a nord della capitale iraniana Teheran. Della 30enne non si avevano notizie dal giorno del suo compleanno, solo dopo 4 giorni di silenzio domenica 2 ottobre è riuscita a telefonare alla famiglia chiedendo aiuto. La Farnesina sta indagando per capire cosa sia successo e per cercare di riportare in Italia la ragazza il prima possibile.
Cosa sappiamo della struttura
La ragazza si trova in una cella dell’istituto penitenziario di Evin, prigione nota per i metodi particolarmente crudeli, secondo i racconti e le testimonianze di che ne è uscito che ha parlano di pressioni psicologiche, torture e pestaggi. Diverse infatti le segnalazioni da parte delle associazioni per i diritti umani che hanno più volte acceso i riflettori sulle violenze in questo carcere.
La struttura è conosciuta anche perché qui vengono detenuti i prigionieri politici, gli oppositori e i prigionieri di coscienza. Chi conosce il carcere ha spiegato che è diviso in tre strutture: una per i detenuti comuni, una per i prigionieri politici e l’altra in cui vengono messi in custodia cittadini stranieri o iraniani con doppia cittadinanza. Proprio nell’ultima sezione è stata detenuta Nazanin Zaghari-Ractliffe, cittadina brittannico-iraniana, liberata a marzo del 2022 dopo aver scontato una pena di 6 anni in seguito a una condanna per “propaganda”.