Restaurata l’importantissima maglia gialla indossata da Gino Bartali nel 1948 al vittorioso Tour de France, donata in seguito da lui stesso alla parrocchia di Santa Petronilla di Siena dopo pochi giorni dall’ingresso trionfale a Parigi. La maglia è stata restaurata da Opera Laboratori e verrà esposta a Gaiole in Chianti, in provincia di Siena, in occasione della 25/a edizione dell’Eroica, la mitica kermesse cicloturistica con bici d’epoca a cui partecipano 9.000 amatori di tutto il mondo.
I restauratori sulla maglia
“È stata sottoposta a ripulitura senza alterare ‘tracce’ di quella storia, come le macchie dei copertoni portati sulle spalle, gli schizzi di fango, le zone infeltrite, inoltre è servito attenuare l’effetto dei fori provocati dalle tarme, ‘ricollegando’ i fili di lana.”
La maglia restaurata è legata al Tour de France del 1948, quello in cui ci fu la telefonata di Alcide De Gasperi al campione fiorentino dopo l’attentato a Palmiro Togliatti, per dirgli che una vittoria avrebbe contribuito a stemperare gli animi in Italia. Dopo il Tour, Bartali donò la maglia della tappa finale all’amico parroco don Bruno Franci.
Il legame con don Bruno Franci
Bartali si recava spesso a Siena per incontrare don Bruno Franci e pregare nella sua chiesa, qualche volta intrattenendosi pure con gli appassionati di ciclismo. Raggiunse la chiesa anche a fine giugno 1948, prima di partire per la Francia. Dopo la vittoria, in agosto, portò a Siena questa maglia. Non è l’unica maglia che fu conservata da don Franci, sacerdote che già nel luglio 1937 aveva mostrato il suo supporto a Bartali, dopo il ritiro per la caduta nella tappa Grénoble-Briançon del Tour. A Santa Petronilla sono conservate anche un’altra maglia gialla che Gino Bartali aveva indossato in una delle 11 tappe del primo Tour trionfale, quello del 1938, anche questa donata a don Franci, e la maglia tricolore di campione italiano del 1952.
Progetto di recupero sulle maglie
Sulle tre le storiche maglie c’è un progetto di recupero voluto da don Dino Arciero, attuale sacerdote della chiesa di Santa Petronilla, e da un gruppo di appassionati di sport e di storia senese. Il progetto è partito da quella del Tour del 1948.
