domenica, 28 Aprile 2024

Sicilia, assessore comunale arrestato per concorso in omicidio

Per la Direzione Distrettuale Antimafia l'assassinio sarebbe stato commesso per agevolare un gruppo mafioso legato alla 'Stidda'

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Sono scattate le manette per un assessore del Comune di Palagonia, nel catanese. L’accusa formulata dai Carabinieri è di concorso nell’omicidio di Francesco Calcagno, assassinato sempre a Palagonia il 23 agosto del 2017. Per la Direzione Distrettuale Antimafia l’assassinio «sarebbe stato commesso per agevolare un gruppo mafioso legato alla ‘Stidda’ e avrebbe collegamenti con l’uccisione, il 5 agosto del 2016, del consigliere comunale Marco Leonardi».

Calcagno venne assassinato con cinque colpi di pistola in un fondo agricolo. Il 7 settembre del 2017 i carabinieri arrestarono il presunto autore materiale dell’omicidio. Per identificarlo venne diffuso un video in cui si vedeva chiaramente l’uomo inseguire armato la vittima e poi fuggire. Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, Calcagno venne freddato per vendicare un altro omicidio, da lui commesso nell’ottobre 2016.

Lo stesso Francesco Calcagno, infatti, quasi un anno prima si era costituito ai carabinieri, confessando di aver ucciso a colpi di pistola in un bar Marco Leonardo, un consigliere comunale eletto in una lista civica, anche lui armato. All’origine del fatto vi sarebbe stata una lite per ragione economiche. Calcagno parlò di un credito che vantava dalla vittima e disse di aver agito per legittima difesa.

Secondo l’accusa, dunque, l’assessore di Palagonia «avrebbe fatto da tramite tra il mandante ed alcuni esponenti di rilievo della cosca mafiosa della ‘Stidda’ per il reperimento del killer, per vendicare la morte di Marco Leonardo», ucciso a sua volta da Calcagno. Per la Procura di Catania, il delitto sarebbe stato anche «uno strumento per affermare la presenza anche sul territorio di Palagonia di un gruppo mafioso vicino alla “Stidda”, tradizionalmente operante nell’agrigentino e di cui l’indagato farebbe anche parte».  L’arresto è stato eseguito da carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania e della compagnia di Palagonia in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Catania su richiesta della Procura distrettuale.

 

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