venerdì, 26 Aprile 2024

Migranti, 97 persone alla deriva. Nuovi dettagli sul naufragio di lunedì

Continuano le segnalazioni di Alarm Phone. Intanto emergono macabri dettagli sulla morte dei 15 naufraghi di lunedì. In tre giorni a Tripoli 5mila persone sono state rastrellate e rinchiuse nei centri di detenzione.

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Da giorni le segnalazioni di Alarm Phone su Twitter si accumulano drammaticamente. Poche ore fa è giunta la notizia di 97 persone alla deriva dalle 2 del mattino a 30 chilometri da Kerkenna, arcipelago sulla costa orientale della Tunisia situato a 120 chilometri da Lampedusa. Sull’imbarcazione che rischia di capovolgersi sono presenti 40 donne e numerosi bambini. “Abbiamo perso ogni comunicazione con loro, non hanno telefono satellitare e non abbiamo una posizione Gps”, avverte Alarm Phone denunciando per l’ennesima volta i ritardi delle autorità competenti e della guardia costiera libica. “Quando si tratta di fare respingimenti intervengono subito, ma quando ci sono persone che rischiano di morire arrivano sempre in ritardo”.

Esattamente come accaduto ieri, quando ore dopo l’sos lanciato dalla ONG, le forze marittime libiche hanno intercettato e riportato forzatamente a Tripoli 70 profughi, tra cui una donna che aveva appena partorito sull’imbarcazione che continuava ad imbarcare acqua. Sarebbero oltre 25mila le persone che dall’inizio dell’anno sono state intercettate e sequestrate dalla guardia costiera libica.

Intanto emergono dettagli sempre più preoccupanti sul naufragio di lunedì in cui 15 migranti hanno perso la vita. I profughi non sarebbero morti annegati, ma per asfissia. Non sarebbe stata la guardia costiera libica a recuperare i corpi, ma gli stessi compagni di viaggio che hanno tirato i cadaveri dalla stiva del barcone. La scena sarebbe stata immortalata dalle forze marittime in un video angosciante diffuso dal quotidiano The Libya Observer.

Dal primo ottobre a Tripoli la polizia libica ha dato inizio ad una serie di retate per contrastare l’immigrazione irregolare nel Paese. Medici senza Frontiere denuncia un aumento del numero di migranti e rifugiati trattenuti nei centri di detenzione della capitale che sarebbe più che triplicato negli ultimi cinque giorni. Stando alle notizie degli attivisti, in 72 ore almeno 5mila persone sono state rastrellate dalle forze di sicurezza governative. “Secondo i racconti, molte delle persone sono state prese all’interno delle loro abitazioni e sottoposte a gravi violenze fisiche, compresa la violenza sessuale” riferisce la ONG. “Stiamo vedendo le forze di sicurezza adottare misure estreme per detenere arbitrariamente più persone vulnerabili all’interno di strutture gravemente sovraffollate e dalle condizioni disumane”, scrive Ellen van der Velden, responsabile delle operazioni MSF in Libia. “Intere famiglie che vivono a Tripoli sono state fermate, ammanettate e trasportate in diversi centri di detenzione. C’è chi è stato ferito e chi persino ha perso la vita, mentre diverse famiglie sono state divise e le loro case ridotte in cumuli di macerie”.

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