Secondo quanto spiegato dai carabinieri i partecipanti alla chat “erano accomunati da antisemitismo, discriminazione sessuale e odio razziale“.
Alcuni utenti hanno espresso la volontà di andare a combattere in Donbas e alcuni “hanno evidenziato una buona conoscenza delle armi e dei materiali in uso agli eserciti, specialmente a quello russo, cui hanno unito lo studio del russo”.
Nella chat vi era la condivisione di materiale multimediale del tipo ‘Best Gore‘, ovvero filmati concernenti esecuzioni capitali, torture smembramenti di corpi umani realizzati in teatri di guerra, realizzati ad opera di terroristi appartenenti” all’Isis.
Le indagini hanno escluso la messa in atto di tali propositi, ma l’inchiesta ‘The Shoah Party’ aveva già portato alla denuncia di 25 persone di cui 20 minorenni.
Altre 12 persone, per lo più minorenni, erano state poi denunciate per diffusione e detenzione di materiale pedopornografico e istigazione a delinquere dopo la scoperta di un’altra chat, denominata ‘Utistici‘.