venerdì, 26 Aprile 2024

Coronavirus nel mondo, lievi risalita di infezioni: oltre 371mila in 24 ore

Oms, nelle 24 ore ha registrato ufficialmente più di 371.400 nuovi contagi da Covid a livello globale con un aumento di 18mila.

Da non perdere

Il database della Johns Hopkins University ha registrato fino a questa mattina che la pandemia da Covid-19 ha provocato a livello planetario almeno 171.675.856 contagi e 3.691.552 morti. Allo stesso tempo, la Jhu ha rilevato che sul pianeta sono state già somministrate 1.970.794.826 dosi di vaccino.

Parlando dei singoli Paesi, gli Stati Uniti restano la nazione più colpita con 595.825 morti su 33.307.063 contagi. Dal punto di vista delle infezioni la classifica (limitatamente alle 16 nazioni che hanno oltrepassato i due milioni di casi) dopo gli Usa prosegue con l’India, (28,44) seguita dal Brasile (16,72), la Francia (5,73) che precede la Turchia (5,26) davanti alla Russia (5,09). Troviamo poi la Gran Bretagna (4,51), l’Italia (4,22), l’Argentina (3,85), la Germania (3,68), la Spagna (3,69), la Colombia (3,45), l’Iran (2,93), la Polonia (2,87), il Messico (2,42), e l’Ucraina (2,26).

Per quanto riguarda i dati relativi alla mortalità, dopo gli Usa, il Brasile con ben 467.706 vittime. Segue l’India (337.989) davanti al Messico (228.146), mentre in quinta posizione il Perù che recentemente ne ha ufficializzati 184.942. Al sesto posto, la Gran Bretagna, (128.057) seguita dall’Italia (126.283), la Russia (122.267), la Francia (109.787) e la Germania (88.945).

L’Oms, nelle 24 ore comprese tra le 16 di martedì e la stessa ora di ieri, ha registrato ufficialmente più di 371.400 nuovi contagi da Covid a livello globale con un aumento di 18mila casi rispetto al giorno precedente. Le statistiche dell’Oms tengono conto solo dei dati confermati ufficialmente sull’incidenza e sui decessi presentati dai singoli Stati. La maggior parte delle infezioni segnalate all’Oms nelle 24 ore di riferimento si sono verificate nel Sudest asiatico (152.048), seguito dal Nord e Sud America (111.450) e quindi dall’Europa (52.477).

Nuovo boom di contagi e allarme per la variante indiana in Brasile. Ieri ha registrato, stando agli ultimi dati, 2.507 nuovi decessi da Covid, per un totale ormai giunto a 467.706 vittime dall’inizio della pandemia. Purtroppo nell’immensa nazione latinoamericana la malattia sembra essere di nuovo in fase montante dato che, sempre nelle 24 ore di riferimento, sono state diagnosticate ben 95.601 nuove positività per un totale che sale a 16.720.081. Si tratta del secondo più alto numero di contagi quotidiani dall’inizio della pandemia, dietro solo ai 100.158 casi registrati il 25 marzo.

Il Brasile ha il secondo numero più alto di decessi per Covid-19 nel mondo, secondo solo agli Stati Uniti e il terzo numero più alto di casi confermati di coronavirus, dietro a Stati Uniti e India. La Fondazione Oswaldo Cruz (Fiocruz) ha messo in guardia in una nota pubblicata nelle scorse ore sul rischio di diffusione di nuove varianti in tutto il Paese, in particolare quella denominata Delta, inizialmente rilevata in India. “Siamo di fronte a un grosso e serio problema: le mutazioni tendono a diffondersi su tutto il territorio nazionale. È molto probabile che, tra qualche mese, la variante Delta sarà su tutto il territorio nazionale e compariranno altre varianti”, ha affermato il coordinatore di Sorveglianza nei Laboratori Sanitari e di Riferimento della Fiocruz, Rivaldo Venancio, in udienza alla Camera dei Deputati.

Lo stato brasiliano più colpito dal nuovo coronavirus resta quello di San Paolo che ha raggiunto un totale di 3.314.631 casi e 112.927 morti. Il segretario alla Sanità di San Paolo, Jean Gorinchteyn, ha dichiarato che il numero di ricoveri nello Stato è aumentato del 7,4% nell’ultima settimana epidemiologica, mentre i decessi sono saliti del 3,6% tanto nello stesso periodo, rispetto alla precedente settimana.

Ancora alti numeri dei decessi in Tunisia, che ha registrato il primo giugno scorso 73 decessi per coronavirus e 1.925 nuovi casi confermati su 6.775 test realizzati. Lo ha annunciato il ministero della Sanità di Tunisi precisando che la percentuale dei test positivi è salita a 28,41%. Il numero dei casi registrati dall’inizio della pandemia è 348.911 con 12.793 morti. Numeri preoccupanti che hanno fatto dichiarare recentemente al ministro della Sanità, Faouzi Mehdi, in varie occasioni, che “c’è da aspettarsi una quarta ondata di contagi a metà giugno”. Prosegue a rilento la campagna di vaccinazione nazionale cominciata il 13 marzo scorso: i vaccinati con almeno una dose hanno superato il milione, quelli con la seconda sono 311.047, su una popolazione totale di oltre 11 milioni di persone.

Ultime notizie