In Birmania, per tanti studenti e professori oggi sarebbe dovuto essere il primo giorno del nuovo anno scolastico, ma le aule sono rimaste vuote. Gli studenti e gli insegnanti, hanno deciso di protestare in questo modo, contro la presa di potere dei militari esattamente quattro mesi fa.
Il boicottaggio è iniziato dai social nelle ultime settimane: nonostante le classi fossero ancora sospese dallo scorso agosto a causa dell’emergenza sanitaria, 150mila insegnanti scolastici e professori universitari sono stati sospesi per aver espresso dissenso contro l’esercito.
Lo scorso 1 febbraio, l’esercito birmano, ha deposto il governo di Aung San Suu Kyi, arrestando il premio Nobel per la Pace e reprimendo con la forza le diffuse proteste in tutto il Paese, causando oltre 800 morti e arrestando quasi 5mila oppositori.
L’Unicef e altre organizzazioni che tutelano i minori sono preoccupate per le conseguenze che la mancata scuola potrebbe causare nel Paese, nello sviluppo di bambini e ragazzi.