John Kerry, l’inviato speciale per il clima del presidente statunitense, durante un incontro col ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha dichiarato: “Tenere vivo l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale sotto un grado e mezzo vuol dire che ogni Paese deve ridurre le emissioni in questo decennio. Non è abbastanza dire ‘emissioni zero nel 2050’. Noi dobbiamo fare ora le cose che renderanno possibile arrivare a quello di cui abbiamo bisogno nel 2050“.
Prima della Conferenza delle parti sul Cambiamento climatico delle Nazioni Unite (COP26), dal primo al dodici novembre a Glasgow, in Scozia, Kerry si è espresso così: “L’incontro con il ministro Cingolani è stato molto costruttivo, entrambi ci troviamo in pieno accordo sull’urgenza di muoversi rapidamente da qui fino agli incontri di Glasgow a novembre, portando i Paesi al tavolo delle trattative e a fare di più. Quella che stiamo affrontando è una crisi planetaria e bisogna fare presto“.
L’Italia sta ospitando il G20, cioè la riunione su economia e finanza dei Paesi più industrializzati. Pertanto l’ex Segretario di Stato durante il governo Obama ha detto: “Vogliamo che i cittadini in Italia, in Europa e negli Stati Uniti comprendano che questa non è una scelta tra prosperità e un’economia che funziona o no, ma è un’opportunità enorme e i ministri, come quello della Transizione ecologica, hanno il compito di guidarci verso un futuro nuovo, migliore e più sicuro, con più posti di lavoro“. Poi ha concluso: “Il nostro obiettivo comune è ridurre le emissioni in atmosfera durante questa decade. Quindi siamo perfettamente in accordo e crediamo che sia una strategia a tutto campo e non una soluzione singola a poter risolvere questa crisi; è un approccio multiplo che include diverse risorse come carburanti, fonti energetiche e in particolare richiede di trattare con l’industria pesante“.
Il ministro della Transizione ecologica Cingolani è intervenuto in questi termini alla fine dell’incontro: “Abbiamo avuto l’onore di avere qui John Kerry, con il nuovo corso degli Stati Uniti per la difesa dell’ambiente. Abbiamo parlato di scenari visionari e di presente e impegni che ci aspettano nei prossimi mesi, in relazione a G20 e Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite. Abbiamo un’agenda molto fitta, e questo spero sia l’inizio di una collaborazione poderosa fra Italia, Europa e Stati Uniti“.