La giornata di oggi è l'ultima occasione di lavori tematici per discutere di possibili soluzioni per affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico. Per domani, giorno conclusivo della Conferenza, ci si attendano dichiarazioni ufficiali condivise dai delegati delle Nazioni intervenute.
Si tratterebbe di una versione non ufficiale che ha iniziato a circolare nella giornata di oggi. Confrontando il contenuto con i precedenti accordi internazionali, si nota un forte indebolimento nel sostegno economico ai Paesi più deboli, colpiti maggiormente dal cambiamento climatico
Il 2021 si posiziona tra il quinto e il settimo posto nella classifica degli anni più caldi. Negli ultimi 12 mesi, sulla Terra si sono registrati disastri ambientali e numerosi fenomeni meteorologici estremi: cause e conseguenze di questa crisi senza precedenti.
"Chi consuma le foreste non avrà accesso al mercato unico Ue. Non sarà consentita la vendita di carne, soia, olio di palma, legno, cacao e caffè prodotti in aree di nuova deforestazione", ha twittato Gentiloni.
A pagare le conseguenze dei disaccordi saranno i paesi più poveri, i più colpiti dalle conseguenze del cambiamento climatico. Quando i problemi sono lontano da noi, non ci toccano. Ma stavolta, però, stanno facendo un grave errore di valutazione.
Un invito ai governi ad accelerare sulle fonti rinnovabili per la produzione elettrica e sulla eliminazione del carbone e dei sussidi alle fonti fossili.
Stati Uniti e Cina hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta per cooperare sui cambiamenti climatici. John Kerry: "Sul clima la cooperazione è l'unico modo perché sia fatto il lavoro".
Il documento ufficioso si presenta già povero di soluzioni e poco ambizioso. Infatti, non prevede nuovi impegni sul taglio delle emissioni, relegati in accordi volontari quindi non vincolanti.
Durante la prima settimana della Cop26 a Glasgow, sono stati raggiunti accordi su deforestazione, metano, finanza verde, stop ai fondi per il carbone, agricoltura sostenibile