Un operatore ecologico avrebbe sparato due colleghi prima di rivolgere l'arma contro se stesso e uccidersi; di recente, avrebbe avuto problemi al lavoro circa le modalità di svolgimento delle sue mansioni. Sul posto i sanitari del 118 assieme ai Carabinieri che dovranno ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto.
Dopo l'iniziale pista dell'omicidio-suicidio, gli investigatori stanno valutando la possibilità che a sparare sia stata una terza persona. Attesi i risultati delle due autopsie, gli accertamenti nella villetta lasciano spazio a nuovi scenari.
L'uomo ucciso sarebbe un 35enne asiatico, gestore del bar in cui ha agito il killer. Gli uomini della Polizia, giunti sul posto, hanno rinvenuto alcuni bossoli per terra. Sono partite le indagini.
Le indagini hanno consentito di accertare che il 53enne aveva comprato beni di lusso, come smartphone Apple, occhiali e capi di abbigliamento griffati, per un ammontare complessivo che supera gli 82mila euro. L'uomo è stato perquisito e sorpreso in possesso di almeno 90 carte di pagamento.
L'uomo, sotto effetto di droga e alcol, avrebbe messo in atto comportamenti maltrattanti nei confronti dei propri familiari. Così l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’allontanamento del 40enne dalla casa familiare, con divieto di avvicinarsi ai propri congiunti, mantenendo almeno una distanza di 200 metri.
Il padre non vedeva di buon occhio la relazione della figlia con un ragazzo che, seppur anche lui di origini indiane, apparterebbe a un ceto sociale diverso. L'uomo è stato posto agli arresti domiciliari per il reato di sequestro di persona nei confronti della figlia.
I Carabinieri sono impegnati nel "web patrolling", cioè verifiche su eventuali messaggi scambiati sui social e nell'acquisizione di immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti in zona. Per il 14enne e il 16enne prognosi di 15 e 10 giorni; gli altri due sono ancora in osservazione.
In manette 10 persone, gravemente indiziate per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di droga, tentata estorsione, tentato omicidio, ricettazione, porto illegale di armi, furto aggravato, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia e coercizione elettorale, usura, tutti aggravati dalla contestazione della mafiosità.
Nel mirino dei Finanzieri due persone, padre e figlia, denunciate per i reati di dichiarazione infedele, omessa presentazione della dichiarazione dei redditi e bancarotta fraudolenta.
Il 37enne, disoccupato e già noto alle Forze dell'Ordine, è stato traferito presso il Civico di Palermo nel reparto di terapia intensiva e sarebbe in pericolo di vita. I Carabinieri stanno concentrando le investigazioni sul mondo della criminalità e dello spaccio di droga.