I soggetti coinvolti farebbero parte di Cosa nostra; sarebbero esperti nel chiedere il pizzo ad imprenditori e commercianti. L'operazione ha richiesto l'ausilio sul campo da parte di centinaia di uomini dei Reparti Speciali.
Sospettata una famiglia di imprenditori attiva nei settori del trattamento di rifiuti, del commercio di materiali ferrosi e immobiliare. Sequestro di beni, assetti societari e rapporti finanziari per un valore di 10 milioni di euro.
A Cefalù e nella zona limitrofa delle Madonie, i Carabinieri hanno denunciato 117 beneficiari illegittimi del Reddito di Cittadinanza. Tra loro, anche imprenditori e pregiudicati per associazione di tipo mafioso.
Bancarotta fraudolenta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e autoriciclaggio. Questi i reati per i quali due imprenditori sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Foligno che ha anche eseguito un sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore di 3 milioni di euro.
Accusati a vari titolo di estorsione aggravata dal metodo mafioso, acquisto e detenzione di sostanze stupefacenti e furto aggravato. Estorcevano denaro a vari imprenditori della zona per reinvestirli in altre attività criminose.
Nel Salernitano, due imprenditori sono stati fermati per aver decurtato la paga agli operai che impiegavano, secondo loro, troppo tempo per andare in bagno.
Sotto sequestro 3 società, 99 rapporti bancari, diverse auto di lusso, terreni, opifici, per un totale di 30 milioni di euro. Tutto grazie a fatture gonfiate per creare fondi neri utili a pagare il pizzo al clan.
Gare d'appalto alterate ed estorsione: sono queste le motivazioni per cui sono state adottate misure cautelari nei confronti di 40 persone. Tra loro camorristi, pubblici ufficiali ed imprenditori.