Il cadavere è stato ritrovato in un casolare da operai dell'azienda in cui la 43enne lavorava come bracciante. Dopo i primi rilievi, gli inquirenti hanno supposto sia stata uccisa con un fucile da caccia. Non ci sono indagati e si esclude rapina e pista familiare.
Le indagini dei militari sono partite dopo la denuncia della vittima, che si è recata in caserma e ha raccontato quanto accaduto, fornendo l'identikit dell'aggressore. I Carabinieri di Rovereto hanno arrestato l'uomo nell'azienda agricola dove lavorava come bracciante di mele per poi portarlo nel carcere di Trento.
Per il Procuratore si tratta di un atto dovuto. Il bracciante è ora indagato per duplice omicidio colposo delle due donne ritrovate cadavere dopo 30 ore.
Intanto sono iniziati gli accertamenti sul mezzo che ha investito le due poverette, non una mietitrebbia come si detto dal primo momento, bensì uno adibito allo spargimento di insetticidi.
È stato soccorso subito dai suoi colleghi, immediatamente l'uomo è stato trasferito in elicottero al Policlinico San Matteo di Pavia, ma una volta giunto in ospedale è deceduto