La Guardia di Finanza di Arezzo, coordinata dalla Procura locale, ha eseguito una serie di perquisizioni nei confronti di tre società e cinque aretini indagati per abusivismo finanziario. Le Fiamme Gialle hanno scoperto tramite alcune indagini, un’attività illecita di promozione di prodotti finanziari, collegata ad operazioni in criptovalute, perpetrata abusivamente sul territorio nazionale. L’organizzazione, radicata nella provincia di Arezzo, sembra essersi avvalsa di società estere con sede in Slovenia.
La truffa
Secondo quanto riferito dai finanzieri, il sistema consisteva nel convincere potenziali investitori ad effettuare bonifici verso conti esteri – riconducibili ad una società slovena – dietro la promessa di “allettanti” profitti. Un’altra modalità era quella di favorire i clienti nell’apertura di portafogli digitali su apposite “piattaforme” informatiche, per la gestione dei movimenti in criptovalute, con l’obiettivo di dirottare poi il denaro sempre verso l’estero. Dagli elementi fin qui acquisiti, è emerso che i “risparmi” raccolti superano i 3 milioni di euro, a danno di decine di vittime, dislocate sul territorio nazionale, con particolare concentrazione nelle province di Arezzo e di Siena. La Guardia di finanza ha invitato tutti coloro che pensano di essere caduti in questa “trappola” a denunciare. Secondo gli inquirenti ci sarebbero ancora tanti investitori ignari.