martedì, 30 Aprile 2024

Da macellaio a Pontefice, Papa Francesco pubblico e privato a Che Tempo Che Fa

Il pontefice è stato ospite per un intervista alla trasmissione di Fabio Fazio collegandosi dalla Casa di Santa Marta e affrontando diverse tematiche, dai migranti alla sua vita privata.

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“Da piccolo volevo fare il macellaio, perché quando andavo con mia nonna vedevo che riceveva molti soldi e questo è un po’ l’animo da Genovese che ho ereditato da mia madre”. È uno dei passaggi di Papa Francesco durante l’intervista con Fabio Fazio, attesa tutto il fine settimana e finalmente andata in onda, con il Pontefice ospite del programma “Che Tempo Che Fa” su Rai Tre, dopo il grande annuncio di venerdì. Sua Santità ha partecipato all’intervista dalla Casa di Santa Marta, senza presenziare fisicamente negli studi Rai come molti pensavano.

L’intervista ha toccato diversi argomenti, alcuni anche personali, ma su tutti Papa Francesco ha voluto mettere subito in chiaro che lui non è una persona che sopporta tanto, se messo in confronto a tante famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese e non riescono a pagare le bollette. Il discorso è quasi immediatamente virato sulla delicata questione dei migranti. Sua Santità ha affermato che il Paese è malato di indifferenza, un’indifferenza che non permette alle persone di dare il giusto peso alle cose che accadono poiché “attualmente le guerre hanno la priorità, quando invece dovrebbero averla i migranti, i poveri o i bambini che non hanno da mangiare.” Secondo Bergoglio, senza le armi in un anno si riuscirebbe a dare da mangiare e dare una istruzione in tutto il mondo in maniera gratuita, cosa che non succederà poiché la guerra è in cima agli interessi, ma è anche un controsenso della creazione poiché distrugge tutto ciò che incontra, in risposta alla domanda del conduttore sulla tensione Russia- Ucraina.

Papa Francesco ha poi parlato dei medici che hanno toccato il male con questa pandemia e che hanno scelto di restare al fianco dei loro pazienti nonostante tutto, paragonandoli al Samaritano che si ferma ad aiutare un ammalato per strada quando invece altre due persone sono passate oltre. “Vedere non basta – dice Francescobisogna sentire e toccare. Quando qualcuno viene a confessarsi spesso chiedo se quando da l’elemosina tocca la mano di chi la richiede”. Il Papa ha poi affrontato il tema dei suicidi giovanili: “C’è un’aggressività che scoppia – dice Bergoglio –  penso al bullismo nelle scuole, è un problema sociale, non di una sola persona. L’aggressività va educata, c’è un’aggressività positiva e una distruttiva. Comincia con una cosa piccola, con la lingua, con il chiacchiericcio. Il chiacchiericcio nelle famiglie, tra le persone, distrugge, distrugge la identità. Sono contrario al chiacchiericcio, se hai una cosa contro l’altro o te la mangi te o vai da lui e gliela dici in faccia, ci vuole coraggio». Il Pontefice ha poi lanciato un appello ai genitori, ricordando loro di giocare con i propri figli e di ascoltarli anche se la società non lo permette.

Un altro tema importante dell’intervista condotta da Fazio è stata quello del perdono e sul futuro della chiesa. Essere perdonati, ha ricordato, è un diritto umano che ci è stato concesso, è possibile prendere le proprie decisioni anche se sono sbagliate ma tutti abbiamo il diritto di essere perdonati poiché è l’unico modo di pagare i debiti con la società. Sulla questione “Chiesa del futuro” il pontefice ha dichiarato di essere molto preoccupato a riguardo, poiché il male peggiore per l’istituzione è la mondanità. “Immagino la Chiesa del Futuro come Paolo VI nell’enciclica Evangelium Nuntiandi: una Chiesa in pellegrinaggio. Il male più grande della Chiesa è la mondanità spirituale. È la cosa peggiore che possa succedere alla Chiesa, peggio ancora dei Papi libertini. Il clericalismo genera rigidità, e sotto ogni rigidità c’è putredine. La mondanità spirituale genera clericalismo che porta a posizioni rigide, ideologiche, dove l’ideologia prende il posto del Vangelo. Il clericalismo è una perversione della Chiesa”.

Il conduttore ha poi chiesto a Sua Santità il significato della preghiera, a cui il pontefice ha risposto che pregare è una richiesta di aiuto simile a quella di un Bambino che chiama i genitori riconoscendo i suoi limiti e non aspetta una risposta poiché basta uno sguardo per dare sicurezza. Papa Francesco ha poi parlato della sua vita personale affermando che ha pochi amici ma veri con cui gli piace trascorrere il tempo ed è per questo motivo che ha deciso di non andare a risiedere nel palazzo pontificio poiché non si definisce “così santo come i miei predecessori”. Rimanendo sempre sul tema personale il Papa ha raccontato poi qualche aneddoto sulla sua infanzia, raccontando di come volesse diventare un macellaio, ma più nello specifico ha parlato della passione per la chimica che poi ha sempre affascinato fino ai 19 anni, quando poi è arrivata la vocazione per entrare in seminario.

Infine Papa Bergoglio ha dichiarato di non seguire la televisione ma non condannandola neanche, parlando poi del suo senso dell’umorismo che per lui fa tanto bene dal momento che rende gioiosi e fa relativizzare le cose. L’intervista si è poi conclusa con una richiesta di preghiere o pensieri positivi nei suoi confronti, citando “Miracolo a Milano” di De Sica “Lì c’era un indovino che mendicava chiedendo 100 lire. Io vi chiedo 100 preghiere.”

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