martedì, 30 Aprile 2024

Green pass, pronto il decreto: da metà ottobre obbligatorio per tutti

Entro il 15 ottobre, data limite per permettere ai non vaccinati di provvedere almeno alla prima dose, sarà obbligatorio il green pass.

Da non perdere

Green pass obbligatorio, il sì dei governatori è arrivato dal presidente della Conferenza delle Regioni, il leghista Massimiliano Fedriga, che ha chiesto una modifica delle norme in vigore per non far scattare le chiusure dei locali nei casi più estremi, quali la zona arancione: “I cittadini e le imprese hanno bisogno di certezze e le Regioni si stanno confrontando con il governo per ottenere la garanzia che le attività economiche possano rimanere aperte, per coloro che hanno il green pass, anche nel caso di passaggio in zona gialla o arancione”.

Per la riapertura delle scuole, anche a causa del maggior affollamento sui mezzi pubblici, la curva dei contagi potrebbe nuovamente salire, dunque l’obbligatorietà del green pass sarebbe necessaria a scongiurare questa situazione.

L’obbligo vaccinale per i lavoratori che svolgono mansioni nella Rsa era già stato fissato dal decreto della scorsa settimana, al 10 ottobre. La data limite, per dare la possibilità a chi ancora non è vaccinato di provvedere almeno alla prima dose potrebbe essere lo stesso giorno o prolungarsi fino al 15 ottobre.

Non sono escluse dall’obbligo: enti e società, quali, Agenzie del Demanio, delle Entrate, dei Monopoli, delle Dogane, le Autorità indipendenti, enti pubblici, culturali, previdenziali e non meno importanti le Federazioni sportive; obbligo che riguarderà anche i magistrati, cancellieri, impiegati degli uffici giudiziari; nel mirino anche i locali pubblici, quali bar e ristoranti, palestre, piscine, cinema, teatri, musei e sale giochi. Per i mezzi di trasporto non sarà più obbligatorio solo per i passeggeri ma anche per chi lavora a bordo dei vari mezzi, a media o a lunga percorrenza.

Senza certificazione verde i lavoratori di tutti gli uffici pubblici non potranno entrare al lavoro. Il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta ha adottato questo provvedimento per ridurre lo smart working al 15%.

Per quanto riguarda i controlli, questi sono a discrezione dei capi dei diversi reparti e settori; chi non rispetta l’obbligo rischia, non solo una multa che va dai 400 ai 1.000 euro ma anche una sospensione dall’incarico e dello stipendio.

Ultime notizie