lunedì, 29 Aprile 2024

Dalla morte di Giulia, ai commenti dei politici a un altro femminicidio: l’incubo continua

Mentre c'è chi sindaca attaccandosi al nulla, pur di non ammettere di essere parte del problema, a Fano, un altro caso di femminicidio. Un uomo di settant'anni ha strangolato la moglie, la  sessantaseienne Rita Talamelli, poi tentando il suicidio ingerendo dei barbiturici.

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La ricostruzione dei fatti
Il corpo senza vita di Giulia Cecchettin è stato ritrovato a Fossò da Jageer, un cane da ricerca, nell’area del Lago di Barcis.

Stando a quanto riportato dalle telecamere di sorveglianza, l’omicidio è avvenuto un settimana prima del ritrovamento. La vicenda si è svolta in due zone. Nella zona del parcheggio di Vigonovo, in Via Aldo Moro, dove è stato ritrovato un coltello da cucina da 21cm, insanguinato con dello scotch accanto e ‘numerose tracce ematiche’ sull’asfalto. Le telecamere di sicurezza mostrano come Turetta abbia prima accoltellato Giulia e poi l’abbia caricata in macchina.

Secondo un testimone, sono state udite delle urla di una voce femminile intorno alle 23 di sabato 11 novembre. ‘Mi fai male’, è stata la frase più volte ripetuta da Giulia Cecchettin, prima che venisse zittita per sempre.

La 22enne, ‘riappare’ nel sistema di videosorveglianza di uno stabilimento nella zona industriale di Fossò, poco distante da Vigonovo. Le immagini mostrano la piccola sagoma che scappa dal suo aggressore “prima di essere raggiunta, scaraventata a terra e nuovamente aggredita” anche con calci. La vittima non riesce a difendersi, il metro e ottantotto di Filippo contro il metro e sessanta e il corpo minuto di Giulia: cade violentemente a terra, vicino al marciapiede, “e dopo pochi istanti non dà segno di muoversi”.

Turetta carica il corpo in auto e inizia la fuga fino alla zona di Piancavallo, in provincia di Pordenone, dove in un anfratto roccioso poco distante dalla strada Pian delle More l’ex fidanzato si disfa del corpo.

I risultati in seguito all’autopsia forniscono tutti i dettagli in meriti. Accoltellata alla testa e sul volto, la frattura del capo quando batte con forza contro l’asfalto, le escoriazioni alle braccia e alle ginocchia provocate probabilmente quando viene trascinata e messa nel bagagliaio, poi buttata giù in un dirupo a oltre cento chilometri da casa.

Turetta, sarà trasferito domani dal carcere tedesco di Halle, in Italia.

‘Individuo pericoloso, potrebbe uccidere altre donne’. Secondo l’ordinanza, Turetta, è un soggetto altamente pericoloso e appare “imprevedibile, perché dopo aver condotto una vita all’insegna di un’apparente normalità, ha improvvisamente posto in essere questo gesto folle e sconsiderato”, si evidenzia nel provvedimento.

Elena Cecchettin e le accuse di satanismo
Sembra che non ci sia limite al peggio e che, come sempre, l’ignoranza stia prendendo il sopravvento. I commenti in seguito al discorso della sorella Elena https://twitter.com/i/status/1726340315865375154, che meritava solo di essere ascoltato in silenzio e, per molte persone, anche a testa bassa, sono stati a dir poco ridicoli. Il consigliere regionale del Veneto ed ex leghista, Stefano Valdeagamberi, non avendo assolutamente altro a cui attaccarsi, ha accusato la ragazza di essere satanista. Perchè? Perchè Elena stava indossando una felpa streetwear della marca ‘Trasher’ con la stampa di un pentacolo e della tripletta 666. Come sempre, i politici italiani hanno dato prova della loro raggelante ignoranza, Valdeagamberi su Facebook: ‘Ho ascoltato a Dritto e Rovescio le dichiarazioni della sorella di Giulia. Posso dire che non solo non mi hanno convinto per la freddezza ed apaticità di fronte a una tragedia così grande ma mi hanno sollevato dubbi e sospetti che spero i Magistrati valutino attentamente. Non condivido affatto la dichiarazione che ha fatto. Mi sembra un messaggio ideologico, costruito ad hoc, pronto per la recita. E poi quella felpa con certi simboli satanici aiuta a capire molto…spero che le indagini facciano chiarezza. Società patriarcale?? Cultura dello stupro?? Qui c’è dell’altro. Fossi un Magistrato partirei da questa intervista la quale dice molto….e non aggiungo altro. Basta andare a vedere i suoi social e i dubbi diventano certezze. Il tentativo di quasi giustificare l’omicida dando la responsabilità alla “società patriarcale”. Più che società patriarcale dovremmo parlare di società satanista, cara ragazza. Sembra una che recita una parte di un qualcosa predeterminato e precostituito. Forse mi sbaglio ed è solo la mia suggestione.’ Ed ecco come, ancora una volta, una ventiduenne senza alcuna carica politica o titolo di studio elevato, ha dimostrato maggior coerenza e dignità, di chi dovrebbe salvaguardarci.

Mentre c’è chi sindaca attaccandosi al nulla, pur di non ammettere di essere parte del problema, a Fano, un altro caso di femminicidio. Un uomo di settant’anni ha strangolato la moglie, la sessantaseienne Rita Talamelli, poi tentando il suicidio ingerendo dei barbiturici.

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