domenica, 28 Aprile 2024

Alessandria Cinefestival, Pete Maggi presenta il suo ultimo libro: “Shakespeare Reloved”

Giovedì 26 ottobre, presso la Biblioteca Civica Francesco Calvo, ha avuto luogo la presentazione di 'Shakespeare Reloved', la nuova pubblicazione del produttore e distributore cinematografico Pietro Alessandro Umberto Maggi, in arte Pete Maggi.

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Ho avuto la possibilità di partecipare al cinefestival di Alessandria ‘Immersi nelle storie- ritorno al futuro’, organizzato dall’associazione culturale cinematografica e umanistica locale ‘La Voce della Luna’, col patrocinio dell’amministrazione comunale e dell’Università del Piemonte Orientale . Giovedì 26 ottobre, presso la Biblioteca Civica Francesco Calvo, ha avuto luogo la presentazione di ‘Shakespeare Reloved’, la nuova pubblicazione del produttore e distributore cinematografico Pietro Alessandro Umberto Maggi, in arte Pete Maggi.

Maggi, produttore del ‘Mercante di Venezia’ di Micheal Radford, con Al Pacino (2004, Eagle Pictures), ha approfondito la ricerca sul personaggio di William Shakespeare, al punto da trarne ispirazione e renderlo protagonista del suo romanzo. Relatori dell’evento: la presidente di ‘La Voce della Luna’, Barbara Rossi, la collaboratrice Patrizia Farelli e il critico cinematografico, Valentino Saccà. Presenti in sala gli studenti del Liceo delle Scienze applicate che hanno collaborato al festival per il progetto PCTO.

LA TRAMA DEL ROMANZO: Michelangelo Florio nasce a Messina nell’aprile del 1564. Suo padre John Florio, figlio di un eretico protestante ricercato dall’Inquisizione, e sua madre Guglielmina Crollalanza sono due adolescenti che si amano in una notte di mezza estate; ma John è costretto a tornare in Inghilterra e Guglielmina, rimasta incinta, a entrare in convento. Qui cresce il suo piccolo Michelangelo, che divora libri e scrive commedie già in tenera età. Un’infanzia pacifica ma breve, perché quando Filippo II, re cattolico di Spagna, viene a sapere che a Messina si nasconde il nipote dell’eretico Florio, manda i suoi sgherri a stanare il ragazzo, che riesce a fuggire appena in tempo. Ha perso tutto, è solo al mondo: come unico compagno ha il suo fedele e cinico amico Amleto. Insieme navigano fino a Venezia, dove entrano in un mondo affascinante, quello delle compagnie teatrali di strada. Attore, marinaio, commerciante: Michelangelo è costretto a cambiare volti e vite e a viaggiare in varie città d’Italia per sfuggire alle grinfie dell’Inquisizione. Sulla via, incontrerà i semi di molte storie d’amore, di ambizione e di vendetta. Ma la sua unica speranza di salvezza è riuscire a tornare in Inghilterra e a cambiare identità… 

Barbara Rossi esordisce con la prima domanda:

B.R. ‘Tu sei un produttore con una vasta esperienza a livello internazionale, lo racconti anche nel booktrailer, ma hai deciso di passare dal cinema alla scrittura. Attraverso quali riflessioni? Il passaggio è stato definitivo o hai tenuto insieme entrambe le cose?
P.M: La mia carriera cinematografica è iniziata negli anni 80, anche se, in principio, dovevo fare il commercialista. A 22 anni mi ritrovo a lavorare con Eagle Pictures, startup inizialmente piccola, diventerà poi un colosso. Il rapporto col cinema inizia come commerciale: acquistavo i film e li distribuivo. Lavorando con gli artisti, si è fatto un salto nella produzione, per necessità. All’inizio degli anni 90′, ho cominciato a distribuire film in lingua inglese, di conseguenza, mi trasferisco a Londra dove mi chiedono di fare la produzione de ‘Il Mercante di Venezia’. La passione per scrittura è nata conseguentemente al cinema, principalmente dalla voglia di riscoprire dei personaggi di film che mi avevano colpito e narrare le loro storie. Il passaggio da cinema e scrittura è stato definito, ma il legame fra le due arti è ciò che mi ha ispirato. 

Barbara Rossi si sofferma sulle ignote origini del poeta, sottolineando che, stando ad alcune teorie storiche, potrebbe essere italiano.
Maggi: “Sono venuto a conoscenza di queste teorie mentre stavo lavorando alla produzione de ‘Il Mercante di Venezia’. Ho iniziato a lavorare sul testo originale e mi sono reso conto di quanto vasta fosse la conoscenza di Shakespeare sulla città di Venezia. Si evince da tanti piccoli dettagli, ad esempio la presenza della ragusina, nave tipica veneziana o da personaggi coi riccioli d’oro caratteristici dell’estetica veneziana cinquecentesca. Cominciano la ricerche sul rapporto fra Shakespeare e la città e sulle sue origini, scoprendo che rimangono ancora un dubbio per molti inglesi. Secondo un ricercatore inglese, nel ‘First Folio’, la prima pubblicazione di Shakespeare, l’immagine del poeta è quella di un uomo con uno spazio fra il mento sinistro e l’orecchio sinistro che da l’idea della maschera messinese o, ancora che l’orecchino pendente sia simbolo marinaresco, identificativo di antichi aiutanti dei pirati siciliani. Ormai nota la teoria che l’autore abbia avuto stretti contatti Giovanni ‘John’ Florio, umanista inglese di origine italiana, arrivando addirittura a identificarlo come l’autore di molte opere shakespeariane.

B.R. ‘Per quanto riguarda il protagonista, giovane che compie un percorso di formazione avventuroso e drammatico, sempre in fuga, passa da un mestiere all’altro. Come sei riuscito a raccontare un personaggio così complesso? Ti sei basato sulla documentazione storica o maggiormente sulla tua personale fantasia?
P.M. ‘Il protagonista del mio libro è Michelangelo Florio, nipote dell’eretico John Florio. Sono riuscito a concludere il libro, anche grazie alla ricerca storica, ma, la mia è solo una delle tante interpretazioni di questa figura misteriosa, basti pensare che il suo certificato di matrimonio riporta una X al posto di nome e cognome. Anche se molti personaggi sono frutto di una ricerca dettagliata e storicamente coerente,  il mio non vuole essere un saggio storico, ma un romanzo picaresco e di spionaggio. C’è l’Inquisizione Spagnola, i Queen’s Men, gli antenati dei King’s Men, i bravi alla ricerca del protagonista che viaggia e si muove per Venezia.’

B.R. ‘Quale è stata la parte più difficile nella stesura del libro?
P.M. Sicuramente dar voce alla storia di alcuni personaggi, come Suor Hellen. Sono venuto a conoscenza della sua storia quando mi trovavo in Sicilia sul set di un film. Visitando le segrete di un monastero con le camere delle torture eretiche che mi hanno causato incubi.  Da questo incubo è nato il personaggio della suora. In generale, è stato difficile entrare in sintonia con varie storie, vari livelli di pensiero e ragionamento. Tutto il libro ha richiesto una totale attenzione allo sviluppo dei personaggi secondari, alla loro storia e all’importanza del loro passato storico. Ho passato mesi immerso nelle parole.’

Prosegue Valentino Saccà, domandando al produttore quanto sia influente il linguaggio shakespeariano al giorno d’oggi e quanto abbia influenzato le arti a venire. Maggi definisce la drammaturgia di Shakespeare è una pietra miliare della formazione umanistica, in quanto incarna un vero e proprio modello, archetipo di stile di scrittura.

V.S. Quali ricerche hai fatto per approfondire il discorso sulla religione e sugli eretici?
P.M. ‘Il tema della religione è stato sviluppato in riferimento alle ricerche sull’Inquisizione spagnola e le torture messe in atto verso le donne considerate pericolose, streghe. Si parla delle donne che per la loro cultura, o anche semplicemente per usanze legate alla loro tradizione (in questo, molte donne siciliane usavano raccogliere delle erbe per fare infusi o decotti) non rientravano in ciò che era considerato normale.’

Barbara Rossi, riprende in mano il discorso, sottolineando quanto il titolo sia significativo ed esplicativo dello scopo del cinefestival: ‘Il nostro festival si chiama ‘Immersi nelle storie- Ritorno al futuro perchè vuole essere essere uno spunto di riflessione per i giovani sull’importanza del narrare e ascoltare le storie. Quanto è importante che arrivi questo messaggio ai giovani?’
P.M. ‘La bellezza della vita è immergersi nelle storie, continuare ad approfondire e vorrei passare questo messaggio alle nuove generazioni. Mantenere un cervello vivo, attento ai dettagli e dedito alla riflessione.  Questa generazione sta vivendo momenti storici che possono far perdere speranza in un futuro senza guerre. I giovani sono già disillusi e hanno sicuramente sviluppato uno sguardo amaro e pessimistico, hanno bisogno di sognare di nuovo. Io dico: leggete, guardate film perchè vivacizza la mente, fa bene. Sono contento che siano presenti qui oggi ragazzi che stanno intraprendendo studi di materia non classica, io stesso mi sono appassionato alla letteratura, ma la mia formazione è nell’ambito della finanza. Questo per dire che ci si può appassionare al discorso umanistico anche per passione, non solo grazie alla formazione.’

Infine, i ragazzi del liceo hanno preso parola, ponendo a Maggi la seguente domanda: ‘Cosa riporteresti nel presente del passato? Che sia un concetto, una persona, una cosa’ ‘Sicuramente l’incontro, la piazza, la convivialità. Sento che oggi manca il contatto dal vivo, diretto, faccia a faccia. Ci sono sempre delle barriere, che siano gli schermi dei telefoni e dei computer o fra le persone.’

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