mercoledì, 24 Aprile 2024

Midterm 2022, Repubblicani favoriti nei sondaggi: agenda Biden a rischio. Trump è pronto a tornare

Negli Stati Uniti oggi, martedì 8 novembre, i cittadini sono chiamati alle urne per le elezioni di medio termine. Gli ultimi sondaggi pubblicati dagli analisti possono disegnare già un quadro parziale dell'umore politico oltreoceano. Dall'esito del voto dipenderà la tenuta della Casa Bianca e la conduzione del Paese negli ultimi due anni di mandato di Joe Biden.

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Oggi, martedì 8 novembre, i cittadini degli Stati Uniti d’America si recheranno alle urne per votare alle midterm, le elezioni di metà mandato. Gli ultimi sondaggi confermano il vantaggio del Partito repubblicano, che quindi si appresta a prendere il controllo della Camera dei rappresentanti. Mentre la situazione sui 35 seggi del Senato resta troppo incerta per fare delle previsioni. La maggioranza al Congresso detenuta dai Democratici è, al momento, risicata. Ai Repubblicani, quindi, basterà prendere cinque dei 435 seggi alla Camera per ottenere la maggioranza.

La fine dell’agenda legislativa di Joe Biden

A due anni dall’insediamento, Joe Biden e i Democratici sono stati in grado di mettere in atto un’agenda legislativa abbastanza organica tra cui piani per la salvaguardia dell’ambiente, l’assistenza sanitaria e altri programmi incisivi per la sfera sociale. Ma tutto sembra andare verso la vittoria dell’altro schieramento. Non va esclusa, però, la possibilità di una cooperazione bipartisan su alcune questioni. Ad esempio, Repubblicani e Democratici si sono uniti per approvare il controllo delle armi e gli investimenti tecnologici quest’anno, così come si sono trovati d’accorso sulla spesa per le infrastrutture l’anno scorso. Tuttavia, il pensiero e le idee su aborto, istruzione e diritto di voto sono agli antipodi e questi temi spostano nettamente il consenso popolare.

I repubblicani hanno la loro agenda legislativa, con particolare attenzione alla sicurezza delle frontiere, alla spesa delle forze dell’ordine, ai tagli al bilancio e all’estrazione di combustibili fossili. Anche se dovessero prendere il controllo di entrambe le camere del Congresso, i Democratici potranno bloccare il passaggio al Senato usando la regola dell’ostruzionismo o alla Casa Bianca usando il potere di veto di Joe Biden. Per i prossimi due anni, quindi, lo stallo legislativo sarà la condizione che in linea di massima si avrà su molti temi. Sarà quindi compito dell’inquilino della Casa Bianca mediare tra i due schieramenti per attuare determinate leggi e continuare a muovere la macchina legislativa e amministrativa. L’agenda, però, con ogni probabilità sarà rimandata al 2024, quando i Democratici e Biden sperano di riconquistare la presidenza ed espandere la maggioranza al Congresso.

L’ombra di Trump oscura il cammino di Biden

Una maggioranza di stampo repubblicano al Congresso sarebbe dunque una pillola amara da ingoiare per Biden, soprattutto dopo aver condotto una campagna elettorale improntata sul riunire tutto il Paese, dopo i quattro anni turbolenti e totalmente divisivi della presidenza Trump. Invece gli Stati Uniti sono, a due anni dall’elezione di “Sleepy Joe”, ancora divisi. In più, un Congresso ostile, intento a indagare sulla sua amministrazione e la sua famiglia, potrebbe non agevolare la sua posizione in vista del 2024. E, come se non bastasse, c’è la possibilità che lo stesso Trump possa tentare di riconquistare la Casa Bianca.

Nella storia americana, la maggior parte dei presidenti ha subito battute d’arresto elettorali a metà del loro primo mandato. Sebbene alcuni si siano ripresi per vincere la rielezione, un tale risultato potrebbe essere visto come l’ennesima debolezza politica di Biden. Tra gli scenari, quindi, ci sarebbe anche quello di doversi fare da parte in favore di un altro leader democratico quando inizierà la stagione della campagna presidenziale 2024. Intanto, la Casa Bianca ha già annunciato che mercoledì Biden terrà un discorso pubblico sui risultati delle elezioni. Bisognerà capire allora come gestirà questo discorso e come affronterà le avversità che incomberanno nei prossimi mesi. Molto dipenderà anche da quanto gli stessi Democratici avranno voglia di sostenerlo fino a fine legislatura.

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