venerdì, 26 Aprile 2024

Dalla Romania per svaligiare negozi dei cinesi: la “banda del piccone” tradita dai post sui social – VIDEO

I tre arrivavano con l'auto dalla Romania, mettevano a segno i colpi svaligiando e devastando i negozi, per poi fare ritorno a casa. Al momento dell'arresto sono stati trovati con 11mila euro. Presi anche grazie a post che pubblicavano sui social.

Da non perdere

Tempo c’è voluto, ma alla fine le porte del carcere si sono aperti anche per la così detta “banda del piccone”. Sabato scorso, 10 settembre, infatti, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Pordenone hanno dato esecuzione a tre provvedimenti di fermo emesso dal Procuratore presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Pordenone Raffaele Tito nei confronti tre cittadini romeni, R. V. di anni 43, M.M. di anni 41 e I.P. 40enne, tutti con precedenti specifici, ritenuti gravemente indiziati di aver commesso sette furti pluriaggravati nei confronti di altrettanti esercizi commerciale della provincia di Pordenone tra il gennaio e il maggio 2022.

Le indagini sono iniziate il 25 febbraio in seguito alla denuncia presentata dal titolare del negozio “Gimme Five”, situato in viale Aquileia, 1 a Pordenone. Il commerciante ha infatti raccontato che, durante la notte, tre ignoti, muniti di guanti, mascherina e cappello, hanno reciso la rete di protezione del perimetro esterno, praticato con un piccone un grosso foro sulla porta di servizio posta nella parte  posteriore dell’attivitĂ , e si sono introdotti nel negozio dove, dopo aver eluso il sistema d’allarme, si sono impossessati di diverse migliaia di euro in contanti, custoditi nella cassaforte, insieme a borse, giocattoli e altri oggetti per la casa. Tutto ripreso dalla telecamere.

Da quel momento è iniziata una complessa attività d’indagine, svoltasi anche attraverso attività di carattere tecnico, coordinata dal procuratore capo presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Pordenone, che ha permesso di appurare come analoghi furti, commessi con modalità simili, sono stati commessi in precedenza anche presso altre attività commerciali, gestite da cittadini cinesi a Pordenone e Spilimbergo, nei mesi di gennaio e febbraio. Anche in quelle circostanze i ladri, dopo aver forzato la recinzione esterna e praticato un foro sulla porta con un grosso piccone, hanno fatto razzia di soldi contanti ed, in un caso, anche di elettrodomestici per la casa.

Le indagini hanno permesso di appurare come la banda agiva già da diversi anni utilizzando sempre lo stesso modus operandi: giunti in auto dalla Romania, i tre si muovevano prontamente su tutto il centro nord Italia per commettere furti; in particolare una volta individuato l’obiettivo passavano all’azione ed oltre a portar via soldi e altra refurtiva, devastavano il negozio con l’utilizzo di picconi e altri arnesi causando ingenti danni alle strutture dei negozi stessi, tanto che i loro gestori sono stati costretti a chiudere l’attività per diversi giorni, e sostenere notevoli spese per ripristinare i danni causati dalle scorribande del gruppo criminale. Ultimati i colpi, pochi giorni dopo il loro arrivo in Italia, i tre erano soliti lasciare il territorio nazionale facendo rientro in Romania per eludere le investigazioni.

Le indagini hanno permesso di identificare i tre fermati anche come autori dei furti commessi lo scorso mese di maggio in danno dei negozi, sempre gestititi da cittadini cinesi, “M.P. Market” di Sacile e LAI MAI di Pordenone; anche in questo caso i malviventi si sono impossessati di diverse migliaia di euro contenute nelle casseforti e di numerosi capi di abbigliamento. A tradirli sono stati anche alcuni video postati sui social dove i tre, ignari di essere monitorati dagli agenti della Squadra Mobile, facevano esibizione della merce trafugata.

Lo scorso 10 settembre i tre sono stati individuati in un albergo sito in Provincia di Padova poche ore dopo il loro ingresso in Italia e fermati dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Pordenone con l’ausilio di personale della Squadra Mobile di quella provincia. Al momento dell’esecuzione del provvedimento di fermo, emesso dal Procuratore della Repubblica di Pordenone, i tre sono stati trovati in possesso di oltre 11mila euro in contanti, verosimilmente provento di furto ed altra refurtiva. I provvedimenti di fermo sono stati convalidati dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Padova che, su richiesta del pm procedente, ha emesso a carico dei tre un’ordinanza di custodia cautelare in carcere; i tre sono ora reclusi presso le case circondariali di Padova, Udine e Belluno.

Al momento dell’esecuzione del fermo, il 41enne, è stato anche tratto in arresto in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla procura di Bergamo per l’espiazione della pena della reclusione di 1 anno, 4 mesi e 11 giorni per furti analoghi commessi in quella provincia negli anni scorsi.

Ultime notizie