giovedì, 25 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, blackout a Kharkiv senza luce e acqua. Mosca: “Avanti fino a raggiungimento degli obiettivi”

Nuovi raid su Kharkiv, dove dal pomeriggio di oggi, 12 settembre, è in corso un massiccio blackout; interrotti i trasporti ad alimentazione elettrica, tra cui la metropolitana, e sospesa ogni fornitura d'acqua. Kiev ha fatto sapere di aver riconquistato molti villaggi nell'oblast del Lugansk, oltre al Donetsk. Onu: "Mosca perseguita chi si oppone alla guerra, mina le libertà fondamentali".

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L’esercito di Kiev ha annunciato di aver riconquistato oltre 20 insediamenti occupati dai russi nelle ultime 24 ore, liberando 500 chilometri quadrati di territorio nella regione meridionale di Kherson. Intanto continuano a piovere bombe sulla città di Kharkiv, dove dal pomeriggio di oggi, 12 settembre, è in corso un massiccio blackout. “La fornitura di elettricità è stata interrotta e tutti i trasporti ad alimentazione elettrica, tra cui la metropolitana, sono stati bloccati. Anche le forniture di acqua sono state sospese”, si legge in un comunicato ufficiale del Consiglio comunale riportato dall’agenzia di stampa Ukrinform. Una situazione di disagio che è cominciata ieri sera in molte zone del Paese, rimaste senza corrente elettrica a causa dei raid russi sulle infrastrutture energetiche. “L’entità delle interruzioni di corrente a Kharkiv è sugli stessi livelli di ieri. Le ragioni del blackout sono in corso di accertamento“, hanno reso noto i rappresentanti locali. Il sindaco Ihor Terekhov e il capo dell’amministrazione militare regionale Oleg Synegubov hanno comunicato che i missili dei nemici hanno colpito i distretti di Osnovyansk e Kyiv di Kherson, ferendo 4 persone. Stessa situazione a Zaporizhzhia, dove nella notte tra l’11 e il 12 settembre “si sono sentite forti esplosioni“. La notizia è stata diramata via Telegram dal segretario del Consiglio comunale della città, Anatolii Kurtiev, riportata dall’agenzia di stampa Ukrainska Pravda.

Cremlino: “Continueremo operazione fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi”

La nostra operazione militare in Ucraina va avanti“, ha tuonato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti. Dello stesso parere Dmitri Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo. “Un certo Zelensky ha detto che non avrebbe dialogato con coloro che danno ultimatum. Questi ultimatum sono solo un piccolo riscaldamento per le condizioni che verranno stabilite in futuro”, ha affermato sul suo canale Telegram. “Le condizioni le conosce: la capitolazione totale del regime di Kiev”. Intanto Peskov ha sottolineato come i risultati parziali delle elezioni regionali e locali in Russia mostrino “un alto livello di sostegno al presidente Vladimir Putin e le sue decisioni”, anche in merito all’avanzata sul suolo ucraino. Stando ai risultati provvisori comunicati dalla Commissione elettorale centrale, pare siano stati rieletti i governatori di tutte le 14 regioni in cui si votava per tale carica. Il partito Russia Unita di Putin continua ad aggiudicarsi la maggioranza nei parlamenti regionali, trionfando anche nei consigli distrettuali a Mosca, con 1.100 su un totale di circa 1.400.

Kiev: “Liberati villaggi anche nell’oblast di Lugansk”

Il capo dell’amministrazione militare Serhii Haidai ha fatto sapere che i difensori ucraini hanno riconquistato terreno anche nell’oblast del Lugansk, oltre al Donetsk, sottolineando di non poter ancora rivelare i nomi delle città liberate perché i soldati stanno terminando le operazioni di ripulitura. “Dopo la completa liberazione di Lyman nell’oblast di Donetsk è il nostro turno, voglio che i residenti sappiano che la liberazione è vicina. Se sentite il rumore dei combattimenti, rimanete nei rifugi. Non possiamo nominare i luoghi, ma i residenti locali capiranno” si legge nella nota di Haidai, diffusa via Telegram e riportata dall’agenzia di stampa Ukrinform.

Onu: “Mosca perseguita oppositori alla guerra”

“Nella Federazione Russa la persecuzione, le misure restrittive e la repressione contro le persone che esprimono il loro disaccordo con la guerra in Ucraina minano le libertà fondamentali costituzionalmente garantite, compreso il diritto alla libertà di riunione, associazione ed espressione di opinione”. Così si è espresso Nada Al-Nashif, Alto Commissario ad interim dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per i diritti umani, nel corso del summit del Consiglio inauguratosi oggi, 12 settembre, a Ginevra. Il rappresentante Onu ha spiegato come le autorità russe stiano di fatto violando il diritto al libero accesso alle informazioni, esercitando forti pressioni sulla stampa, censurando e bloccando l’accesso a molti siti internet.

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