venerdì, 26 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Mariupol: “Raccogliamo l’acqua dalle pozzanghere”. Lukashenko: “Pronti per trasportare bombe nucleari”

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko è tornato a minacciare l'Occidente: "I nostri bombardieri pronti a trasportare bombe nucleari". Kiev ha detto di avere le prove dei crimini di guerra commessi dal presidente ceceno Ramzan Kadyrov e da due comandanti della Guardia nazionale russa. Energoatom: "Tornata l'elettricità nella centrale nucleare di Zaporizhzhia".

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L’operatore energetico statale ucraino Energoatom ha reso noto che dalle 14 di oggi, 26 agosto, “è stata collegata alla rete elettrica una delle unità di potenza” della centrale nucleare di Zaporizhzhia, facendola di fatto tornare a “produrre elettricità per il fabbisogno del Paese“. Intanto Mosca e Kiev continuano a scambiarsi accuse in merito agli attacchi nell’area dell’impianto, a seguito dei quali ieri, 25 agosto, sono saltati i collegamenti. La situazione si fa sempre più critica a Mariupol, temporaneamente occupata dall’esercito russo; il consigliere comunale della città Petro Andriushchenko, citato dall’agenzia di stampa Ukrinform, ha spiegato che “i residenti del quartiere Kalmius sono costretti a raccogliere l’acqua da pozzanghere improvvisate e i problemi legati all’approvvigionamento idrico non sono stati per nulla risolti, le persone sopravvivono come possono“. Non c’è tregua nemmeno nell’occupata regione di Kherson, dove sono state sentite nel pomeriggio alcune forti esplosioni provenienti dalla zona dello strategico ponte Antonivsky, attaccato già ieri pomeriggio dall’esercito ucraino per frenare l’esercito russo ed evitare che continui a invadere anche le aree limitrofe. La notizia è stata diffusa dalle autorità di Mosca, ripresa dall’agenzia di stampa Ria Novosti: “La difesa aerea ha funzionato, ma i canali locali di Telegram hanno pubblicato video di attacchi che avrebbero nuovamente colpito il ponte Antonivsky”.

Podolyak: “Negoziati con Mosca sono una condanna a morte”

I colloqui di pace tra la Federazione russa e l’Ucraina sono ormai fermi da tempo e stando alle ultime dichiarazioni di Mikhail Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, non c’è la benché minima intenzione di riprenderli. “I negoziati con Mosca sono una condanna a morte, Zelensky è nettamente contrario”, ha affermato il diplomatico in un’intervista rilasciata al quotidiano americano Hill, ripresa dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti.

Kiev: “Il ceceno Kadyrov accusato di crimini di guerra”

Il Servizio di sicurezza ucraino ha comunicato in un messaggio via Telegram di avere prove inconfutabili dei crimini di guerra commessi dal presidente ceceno Ramzan Kadyrov, tra i più cari alleati del capo del Cremlino Vladimir Putin, e da due comandanti della Guardia nazionale russa, Daniil Martynov e Huseyna Mezhidova.

Lukashenko: “Nostri bombardieri pronti per trasportare bombe nucleari”

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko torna a minacciare l’Occidente, annunciando che i bombardieri di Minsk sarebbero ormai pronti, grazie anche all’aiuto tecnico-militare fornito dalla Russia, a trasportare bombe nucleari, in modo tale da poter rispondere a eventuali minacce degli altri Paesi. “Gli occidentali devono capire che nessun elicottero o aereo potrà salvarli se daranno vita a un’escalation”, ha chiosato Lukashenko, citato dall’agenzia di stampa Belta.

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