venerdì, 19 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Ue raggiunge accordo su gas: riduzioni del 15% ma con deroghe. Cingolani: “Per l’Italia il risparmio di gas sarà del 7%”

Il Consiglio Affari Energia dell'Ue ha raggiunto un accordo sul piano energetico per il prossimo inverno. Approvata riduzione della domanda di gas del 15% per i Paesi membri, ma con la previsione di diverse deroghe. Rinviata in autunno la discussione sul price cap. Per l'Italia il taglio al gas dovrà ammontare al 7%. Secondo Cingolani entro l'inizio dell'inverno saremo" quasi indipendenti dalla fornitura di gas russo".

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Si è tenuto questa mattina il Consiglio Affari Energia dell’Unione europea, in previsione del quale la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva fatto appello alla “solidarietà” dei Paesi Ue. Il Consiglio “ha raggiunto un accordo politico sulla riduzione della domanda di gas, in vista del prossimo inverno“, ha annunciato la presidenza ceca. Come ipotizzato in precedenza, il piano prevede un taglio del 15% sui consumi di gas per tutti i Paesi membri, che può scendere al 7%. La riduzione sarà, infatti, adattata alla situazione dei vari stati, tenendo conto dello stoccaggio raggiunto e valutando l’eventualità di esportare il gas risparmiato in altri Paesi.

Il piano si è reso necessario in previsione di un’ulteriore diminuzione delle forniture di gas dalla Russia, per le quali già nella giornata di ieri era stato annunciato un dimezzamento. Secondo quanto dichiarato da Gazprom nella giornata di domani i flussi attraverso il gasdotto Nord Stream 1 scenderanno al 20% della capacità totale dell’impianto.  

Ungheria unica a votare contro piano gas dell’Ue

Il piano d’emergenza approvato in mattinata ha ottenuto il sostegno di tutti i 27 Stati membri con la sola eccezione dell’Ungheria. L’approvazione del pacchetto richiedeva, però, la maggioranza qualificata perciò il voto contrario di Budapest è stato ininfluente. Un’opposizione prevedibile quella ungherese, visti i recenti accordi che il governo di Orban aveva preso con Mosca. Il 21 luglio scorso, infatti, il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto era nella capitale russa per discutere l’acquisto di maggiori forniture di gas moscovita.

Approvato taglio 15%, ma con diverse deroghe: ecco quali sono

L’accordo raggiunto a Bruxelles conferma il previsto taglio del 15% sui consumi di gas, ma stabilisce anche deroghe per gli Stati in situazioni particolari. “Gli Stati membri hanno concordato di ridurre la domanda di gas del 15% rispetto al consumo medio degli ultimi cinque anni, tra il 1 agosto 2022 e il 31 marzo 2023, con misure di propria scelta. Tutti i Paesi dell’Ue faranno del loro meglio per raggiungere le riduzioni, il Consiglio ha specificato alcune esenzioni e possibilità per richiedere una deroga all’obiettivo di riduzione obbligatorio” si legge in una nota del Consiglio. Secondo quanto stabilito, ad essere tutelati saranno soprattutto gli Stati membri che non sono interconnessi alle reti del gas di altri Stati membri. Questi saranno esentati dalle riduzioni obbligatorie in quanto non sarebbero in grado di liberare volumi significativi di gasdotti a vantaggio di altri Stati membri. Esentati anche gli Stati membri le cui reti elettriche non sono sincronizzate con il sistema elettrico europeo e dipendono fortemente dal gas per la produzione di elettricità.

È inoltre possibile richiedere una deroga per i Paesi che dispongono di interconnessioni limitate con altri Stati membri e possono dimostrare che le loro capacità di esportazione di interconnettori o le loro infrastrutture nazionali di Gnl sono utilizzate per reindirizzare al meglio il gas verso altri Stati membri. Possono richiedere una deroga anche gli Stati che hanno superato i loro obiettivi di riempimento degli stoccaggi di gas, che sono fortemente dipendenti dal gas come materia prima per le industrie critiche o il cui consumo di gas è aumentato di almeno l’8% nell’ultimo anno rispetto alla media degli ultimi cinque anni.

Il taglio può scendere fino al -7%

Il taglio ai consumi di gas può scendere dal -15% fino al -7% per i Paesi che riescono ad ottenere la deroga. Quello approvato oggi è, dunque, un forte ridimensionamento del piano originario ideato dalla Commissione europea. Si tratta del frutto di un compromesso, resosi necessario in virtù delle forti critiche da parte di vari paesi come Grecia, Spagna e Portogallo. Jozef Sikela, ministro dell’Energia della Repubblica Ceca, che detiene la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue, ha spiegato che “le diverse posizioni degli Stati” hanno reso necessaria l’introduzione di un sistema di deroghe al piano originario. “Il punto di vista comune – ha però rassicurato Sikela – è che la somma delle esenzioni non inciderà sul volume previsto del risparmio di gas“.

Price cap rinviato all’autunno

Sebbene il testo contenga un riferimento al price cap nel preambolo, l’ipotesi di stabilire un tetto massimo al prezzo del gas è stata rinviata all’autunno. “La Commissione sta anche esplorando, – si legge nel testo – insieme ai nostri partner internazionali, i modi per frenare l’aumento dei prezzi dell’energia, compresa la possibilità di introdurre dei tetti temporanei ai prezzi delle importazioni e di proseguire i lavori sull’ottimizzazione del funzionamento del mercato europeo dell’elettricità”. Nel merito la Commissione Ue ha dichiarato che “riferirà in autunno con proposte specifiche, se necessario”.

Cingolani: “Per l’Italia il risparmio di gas sarà del 7%”

“Con i numeri e le regole stabilite, noi dovremmo risparmiare circa il 7% rispetto alla media” ponderata “annuale degli ultimi cinque anni”, ha dichiarato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. “Quando abbiamo fatto il piano di differenziazione del gas spostando i 30 miliardi di metri cubi russi su altri fornitori – ha aggiunto Cingolani –abbiamo già previsto un risparmio che è uguale o superiore a questo numero. Le nostre azioni sono già compatibili con questo piano, per cui ci riteniamo soddisfatti”. Il ministro ha anche aggiunto, nel suo intervento a Bruxelles, che le strutture per lo stoccaggio di gas naturale dell’Italia “hanno superato il 70%” del livello di riempimento, andando “verso il 71%”.

L’Italia è riuscita a reperire ben 25 miliardi di metri cubi da diversi fornitori, andando a sostituire circa 30 miliardi di metri cubi provenienti dalla Russia. “La metà di queste nuove forniture sono gas naturale liquefatto. Per questa ragione abbiamo comprato due strutture galleggianti per la rigassificazione, che saranno installate nei prossimi 12-24 mesi”, ha detto.

In Italia accelerano le rinnovabili: “Verso indipendenza da Mosca”

Secondo il ministro della Transizione ecologica l’Italia “entro l’inizio dell’inverno sarà quasi indipendente dalla fornitura” di gas naturale “dalla Russia ed entro l’anno prossimo la situazione sarà piuttosto sicura, senza alcuna dipendenza dalle forniture russe“. Secondo Cingolani le energie rinnovabili in Italia hanno subito una massiccia accelerazione. “Nei primi sei mesi del 2022 – ha dichiarato – abbiamo avuto richieste di connessioni per nuove stazioni di produzione da rinnovabili per 9 gigawatt. Ora il fattore limitante non è l’investimento, ma la carenza di pannelli solari e di materie prime.

Giusto per dare un’idea, malgrado tutta questa capacità, dovremo spalmarla tra il 2023 e il 2024 perché i pannelli non verranno consegnati prima di fine anno. Ma l’aspetto positivo è che l’azione si è davvero accelerata per quanto riguarda le rinnovabili, i carburanti sintetici e il biogas“.

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