venerdì, 19 Aprile 2024

Divieto di aborto, social invasi dalla pillola del giorno dopo: Facebook e Instagram cancellano i post

Dopo la sentenza Dobbs vs Jackson, hanno preso a circolare sui Instagram e Facebook Usa post su come ottenere pillole abortive per aggirare i divieti dei vari Stati federali. L'algoritmo di Meta si è messo in moto cancellando ogni tipo di pubblicazione che facesse riferimento ai farmaci ormai vietati.

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Sono passati solo quattro giorni da quando 6 giudici conservatori della Corte Suprema degli Stati Uniti d’America hanno rovesciato la sentenza Roe v Wade, abolendo di fatto il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza e rendendolo solo un optional nelle mani dei singoli Stati. Nel giro di poche ore dalla sentenza Dobbs v Jackson, mentre troppi territori federali cominciavano ad adottare leggi restrittive, su Facebook e Instagram prolificavano vignette e post che offrivano consigli su come ottenere farmaci abortivi per aggirare i divieti. L’algoritmo di Meta si è così dannatamente messo in moto, allineandosi alla decisione dei “saggi supremi”, pensando bene di cancellare ogni tipo di pubblicazione che facesse riferimento ai medicinali ormai vietati. La società che si occupa del monitoraggio dei media Zignal ha fatto sapere che le parole pillole, mifepristone e misoprostol sono state citate 250mila volte nelle condivisioni degli utenti.

Ma se virtualmente i social del patron Mark Zuckerberg si riempivano di foto di pillole del giorno dopo e medicinali con lo stesso scopo, nelle farmacie, nelle parafarmacie e nei  supermercati hanno iniziato a schizzare le vendite dei prodotti anticoncezionali, superando di ben 4 volte i costi precedenti alla sentenza approvata dalla Corte Suprema. Fiumi di donne, madri e figlie si sono precipitate in massa per fare scorta degli unici e ultimi mezzi sul mercato per poter rivendicare il diritto all’aborto, diritto strappato loro a morsi da un conservatorismo contrario alla storia.

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