venerdì, 26 Aprile 2024

Vaiolo delle scimmie, l’Oms conferma: “Più di 3200 casi e un decesso segnalati”

Il direttore generale dell'Oms ha dichiarato di essere stato informato di un cluster famigliare di 3 casi di vaiolo delle scimmie poco più di 6 settimane fa. L'Oms chiede a tutti gli Stati di dare informazioni per evitare il diffondersi.

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“Poco più di 6 settimane fa, l’Oms è stata informata della presenza, nel Regno Unito, di un cluster familiare di 3 casi di vaiolo delle scimmie, senza alcun viaggio recente al di fuori del Paese.” Queste le dichiarazioni di Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, in occasione della riunione del comitato che dovrà decidere se l’infezione da vaiolo delle scimmie è da considerarsi un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. “Da allora più di 3200 i casi e un decesso sono stati segnalati da 48 Paesi inclusa la Nigeria, e in 5 regioni dell’Oms”, ha aggiunto Tedros Adhanom Ghebreyesus.

La situazione

I casi registrati in tutti i Paesi continuano a verificarsi principalmente tra uomini che fanno sesso con altri uomini. Ma “in Nigeria la percentuale di donne colpite è più alta che altrove ed è quindi fondamentale capire meglio come si sta diffondendo”, ha continuato il direttore generale. Il vaiolo delle scimmie è presente in Africa da decenni, solo quest’anno sono stati segnalati 1500 casi sospetti, ma poche sono le informazioni sui decessi. “Abbiamo bisogno di cercare i casi, tracciare i contatti, fare indagini di laboratorio. Occorre sequenziare il genoma, attuare misure di prevenzione e controllo, per evitare di assistere a un’altra epidemia”. Questa è la richiesta che arriva dall’Oms a tutti gli Stati membri.

L’obiettivo dell’Agenzia delle Nazioni Unite per la sanità, ha ribadito Tedros, è quello di “supportare i Paesi nel contenere la trasmissione e fermare l’epidemia con strumenti di salute pubblica collaudati. Tra questi la sorveglianza, il tracciamento dei contatti e l’isolamento dei paesi infettati”.

Chi deve prestare attenzione

Infine, il direttore generale dell’Oms ricorda che ci sono rischi gravi di malattia, se contagiati, per gli immunocompromessi, le donne in gravidanza e i bambini. “Abbiamo imparato molto dalle recenti epidemie, tra cui Covid e Hiv. Per evitare il peggio la risposta più efficace è lavorare a stretto contatto con le comunità colpite, per predisporre insieme comunicazioni di rischio efficaci. Questo è quello che stiamo facendo come Oms”, ha concluso il suo discorso Tedros.

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