La malìa dello stadio Luigi Ferraris, la Storia della squadra più antica del calcio italiano, la Leggenda del triplete centrato solo dall’Inter nello Stivale. Genoa-Inter rappresenta innanzitutto questo, nel venerdì sera del pallone: non già la seconda contro la penultima, non solo il riscatto-scudetto e l’orgoglio rossoblù, ma due compagini pronte a tornare a vincere. E allora Inter senza Correa e Gosens, Genoa privo di Piccoli e Vanheusden.
Barella porge a Çalhanoğlu la prima palla-gol dell’incontro, ma il destro del turco lambisce il palo. Nel frattempo il Grifone gioca di rimessa e il sinistro di Albert termina di poco al lato. Il Biscione avvolge il Genoa nella sua morsa, tuttavia Handanović smanaccia su Melegoni.
Durante il secondo tempo la Beneamata sembra più vivace e D’Ambrosio centra la traversa servito dall’angolo di Çalhanoğlu. I rossoblù appaiono in zona-Handanović con Calafiori: solo esterno della rete e il capitano Maresca calcia alto l’ultimo pallone dei padroni di casa. Gli ospiti non concretizzano e nemmeno le sostituzioni di Simone Inzaghi avvantaggiano la squadra. Debutta il neo-acquisto nerazzurro Caiceido per dieci minuti, troppo poco per sbloccarsi, troppo poco per sbloccare il digiuno di reti e di vittorie del Biscione.