lunedì, 29 Aprile 2024

Green pass, il Governo verso la proroga per chi ha fatto il richiamo booster

Considerando che circa 30 milioni di persone hanno effettuato il booster a partire dal mese di settembre, il loro Green Pass non avrebbe più validità nel mese di marzo

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È necessario un alleggerimento e rendere tutto quanto più semplice per passare dall’emergenza a un trattamento ordinario di una patologia che è entrata prepotentemente nei libri di medicina“. Queste le parole del Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri in un intervento riguardante le criticità del Covid-19. A quasi due anni dall’emergenza pandemica, se da un lato la curva dei contagi lentamente si raffredda, dall’altro il Governo cerca di individuare la linea più giusta da intraprendere per poter fronteggiare eventuali problematiche. A tal proposito, nella giornata di martedì 25 gennaio, il Consiglio Affari Regionali dell’Unione Europea si riunirà per discutere l’estensione del Green Pass che supera i sei mesi per tutti coloro che hanno fanno il richiamo. A conferma di ciò, per i cittadini che hanno ultimato il ciclo vaccinale o risultano guariti dal Covid dopo aver effettuato il tampone con esito negativo, si valuta l’astensione da futuri periodi di quarantena, a prescindere dalle criticità del loro luogo di appartenenza.

Sul tavolo delle proposte, grande attenzione per la validità della certificazione verde: dal primo febbraio, infatti, potrebbe avere una valenza di 6 mesi e non più di 9. Tuttavia, considerando che circa 30 milioni di persone hanno effettuato il booster a partire dal mese di settembre, stando a quanto sopracitato, il loro Green Pass non avrebbe più validità nel mese di marzo. Si ipotizza, dunque, di non prendere in considerazione il lasso di tempo dei 6 mesi per coloro che hanno ricevuto le tre dosi di vaccino. Invece, a proposito dell’obbligo di tampone per coloro che approdano dai confini internazionali nel territorio italiano, non è stata resa nota ancora alcuna posizione, ma tra gli obiettivi primari resta sempre quello di dare una spinta al settore del turismo.

Ciò che è certo è che in questa quarta ondata stiamo imparando a convivere con il virus e l’ingresso dei vaccini ci facilita in questo compito. Se da un lato la fine di questa pandemia sembra ancora molto lontana, dall’altro arrivano dati incoraggianti da parte dell’ISS: con un tasso di positività in calo e terapie intensive sostanzialmente stabili, il numero di morti che si registra attualmente si assesta a 227. Alcune regioni, inoltre, si apprestano a cambiare colore: dopo la Puglia che, da oggi, è passata in fascia gialla, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Piemonte si tingeranno di arancione. “Dobbiamo evitare che la pandemia sanitaria si trasformi in pandemia burocratica. Bisogna cercare regole e modalità per evitare di avere persone bloccate in casa per settimane” ha aggiunto il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

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