giovedì, 25 Aprile 2024

Bielorussia, il solo confine superabile è quello della disumanità

In Bielorussia, un bambino di un anno, siriano, è morto assiderato mentre i genitori tentavano disperatamente di oltrepassare il confine per regalargli un futuro migliore. Il problema non si risolverà mai perché i migranti non sono i benvenuti in Europa.

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Si chiama zona rossa. C’è una fitta boscaglia di faggi, frassini, abeti rossi, querce tra i quali vivono gli ultimi esemplari di bisonte europeo. Ci sono sentieri sterrati, poi una spianata, poi metri di filo spinato e, al di là, militari polacchi. Di qua, migliaia di migranti in trappola. Dalla Siria, dall’Afghanistan, dall’Iraq. Utilizzati come pedine di un gioco politico, come scudi umani nella guerra che la Bielorussia ha dichiarato contro la Polonia e il resto d’Europa. Il governo di Minsk ha provocato una nuova crisi di rifugiati in Europa. Vuole farle pressione per convincerla a sospendere le sanzioni imposte dopo la repressione delle proteste del 2020, che contestavano la sua sesta vittoria alle elezioni presidenziali.

Nel paese, agenzie pubbliche organizzano il viaggio illusorio verso la libertà. Per 10mila dollari, offrono un volo fino a Minsk, con soggiorno nella capitale, prima di essere accompagnati, con un pullman, alla frontiera. Ma da lì non passa nessuno. Perché, ancora una volta, il diritto internazionale viene violato. Il parlamento Polacco, infatti, ha approvato una riforma del diritto d’asilo che legittima i respingimenti della polizia di frontiera. A dicembre, inizierà a costruire un muro di confine. E l’Europa resta a guardare, con i soliti proclami di solidarietà: “L’Europa è al fianco delle persone intrappolate alla frontiera con la Bielorussia”. Mette nel piatto 700mila euro in aiuti umanitari. Ma il problema non si risolve così. Non si risolverà mai perché i migranti non sono i benvenuti in Europa.

Sia che essi arrivino via mare o via terra, trovano solo porti chiusi, muri e filo spinato. E rimangono intrappolati nell’illusione di poter raggiungere la terra promessa dei diritti umani. Ma in questa guerra ibrida, non ci sono terre promesse, non ci sono diritti umani, non c’è salvezza oltre il confine. I migranti trovano solo freddo, fame, e a volte la morte. Un bambino di un anno, siriano, è morto assiderato mentre i genitori tentavano disperatamente di oltrepassare il confine per regalargli un futuro migliore. Ma l’unico confine superato, è quello della disumanità.

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