sabato, 4 Maggio 2024

Aborto, in Abruzzo proposta Fdi obbligo sepoltura feti: scatta la polemica

Dopo la proposta di legge, la capogruppo M5S ha chiesto di ritirarla e di chiedere scusa per aver provato ad utilizzare la politica per entrare nella vita privata degli abruzzesi.

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È scattata la polemica in Abruzzo dopo la proposta di legge regionale di Fratelli d’Italia riguardante la sepoltura obbligatoria dei feti. In merito, Fdi terrà una conferenza stampa oggi pomeriggio nella propria sede di Roseto degli Abruzzi (Teramo), a cui presidieranno i vertici regionali del partito, il coordinatore Etel Sigismondi e il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale d’Abruzzo, Umberto D’Annuntiis. L’incontro sarà volto a spiegare i contenuti della proposta, attualmente in Commissione Sanità. Si tratta di “una legge a tutela dei bambini mai nati“, dice Fdi, che ha già incassato gli strali di Pd, Cinque Stelle e forze di sinistra.

Incostituzionale e illegittima” è secondo la Commissione Pari Opportunità della Regione, che ha bocciato il testo esprimendo parere negativo, “in quanto introduce un meccanismo volto alla tumulazione del frutto del concepimento a prescindere dal consenso della donna, attraverso l’intervento impositivo delle aziende sanitarie. Il testo prevede per ogni aborto prima delle 28 settimane e dopo i 90 giorni, il seppellimento da parte della Asl in un’area specifica del cimitero, anche se i genitori non provvederanno o non lo richiederanno“. Sigismondi ha poi ribattuto: “Semplicemente andiamo a spiegare i contenuti di una proposta di legge, che ha avviato il proprio iter. Essa si basa su due punti: quello di informare sulla possibilità di sepoltura dei bimbi scomparsi prima della 28esima settimana di gestazione, e quello di sostenere che il feto, o seme della vita che non riesce a germogliare per vari motivi, sui quali non entriamo, non venga equiparato a un rifiuto sanitario e smaltito come tale. E’ una riflessione d’obbligo. Le affermazioni, dure, rivolte contro di noi, non hanno ragione di esistere, perché non entriamo nella scelta complicata, difficile e dolorosa dell’aborto e non entriamo nella Legge 194. Non vogliamo violare alcun diritto. Stiamo ponendo solo alcune riflessioni“.

In merito, il Governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio, dice: “Sono assolutamente favorevole alla proposta di legge regionale di Fratelli d’Italia di creare, in Abruzzo, un cimitero dei bimbi mai nati. Secondo me si tratta di una opportunità per tante famiglie che vivono questa triste disavventura dell’aborto che possono scegliere se trattare il feto come un rifiuto speciale buttato tra altri rifiuti o tumularlo all’interno di uno spazio riservato. Credo che sia una proposta rispettosa della libertà di ciascuno e della dignità umana. Non capisco, al contrario, l’aggressione che si sta facendo a una proposta che, credo, molti accoglierebbero volentieri. È difficile poi discutere con chi si barrica dietro l’idea che è normale che si butti un feto nel secchio rifiuti senza alternativa e senza pensarci sopra“.

Di tutta risposta, Sara Marcozzi, capogruppo M5S nella Regione Abruzzo: “L’Abruzzo non è il Texas. C’è stato il parere negativo dalla Commissione Pari Opportunità della Regione, che ha ritenuto il testo illegittimo in ogni sua parte e ha ribadito il principio sacrosanto che le decisioni devono rimanere in capo alla madre e non certo alla Asl. È molto interessante leggere con attenzione il parere della Commissione Pari Opportunità che ha rilevato nella proposta di legge il contrasto con la legge 194, la violazione di principi costituzionali, la violazione degli artt. 8-9 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo relativamente al diritto al rispetto della vita privata e familiare e al rispetto della libertà di pensiero, di coscienza e di religione, nonché la violazione degli articoli 3 e 7 della Carta dei diritti dell’Unione Europea. Insomma la proposta di legge viola tutto lo scibile“. E infine conclude dicendo: “Rinnovo l’invito ai proponenti a vergognarsi in silenzio, a ritirare la proposta di legge e a chiedere scusa per aver provato a utilizzare la politica per entrare all’interno della vita privata degli abruzzesi“.

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