venerdì, 26 Aprile 2024

Riforma della Giustizia, fumata bianca del Cdm: sciolto anche il nodo sulla mafia

La riunione, tra tensioni e sospensioni, si conclude con un accordo unanime sulle modifiche al testo della ministra Cartabia

Da non perdere

Dopo ore, dal Consiglio dei ministri arriva la fumata bianca per la riforma della giustizia. La difficile riunione, tra momenti di tensione e sospensioni, ha portato, nonostante gli scetticismi, ad un accordo unanime in merito alle modifiche da apportare alle proposte della ministra Marta Cartabia.

Sciolto anche il nodo sulla mafia che trivellava i pentastellati. Da fonti del governo si apprende che per i reati di mafia, e dunque anche gli articoli 416bis e ter che preoccupavano il Movimento 5 Stelle, è stato previsto un regime speciale che li esclude dal meccanismo di improcedibilità per superamento dei termini di durata. Diversamente, per i 416bis 1, quelli con aggravante mafiosa, nel regime transitorio sono previsti tempi più lunghi fino a sei anni. Tempi più lunghi anche per i reati di terrorismo, violenza sessuale e traffico di droga, ma non per corruzione.

“È una giornata importante, lunghe riflessioni e lavoro per venire a un accordo – ha dichiarato la ministra Cartabia al termine del Cdm. C’è stata un’approvazione all’unanimità, con convinzione di tutte le forze politiche e l’impegno a ritirare tutti gli emendamenti che erano stati presentati dalle forze di maggioranza con l’obiettivo di accelerare il più possibile il lavoro in Parlamento e concludere prima della pausa estiva questa importantissima riforma”. “L’obiettivo è quello di garantire una giustizia celere nel rispetto della ragionevole durata del processo, e allo stesso tempo garantire che nessun processo vada in fumo per usare un espressione ricorrente in questi giorni”, ha continuato.

Matteo Salvini e Giulia Bongiorno si dicono soddisfatti. “Come chiesto dalla Lega, non rischieranno di andare in fumo i processi per mafia, traffico di droga e violenza sessuale. E ora avanti tutta con i referendum che completeranno il profondo cambiamento chiesto dai cittadini”. “La riforma della giustizia non è la nostra riforma, si tratta di lavori in corso, ma abbiamo contribuito a migliorarla – ha precisato l’ex premier, Giuseppe Conte. Avevamo detto, non possiamo transigere sui processi per mafia e terrorismo: è un risultato che abbiamo ottenuto. I processi per mafia e terrorismo non si dissolvono nel nulla, non si estinguono”, Il leader in pectore dei pentastellati ha aggiunto che il movimento ha inoltre ottenuto il riconoscimento “di un’altra nostra battaglia: un emendamento che renda anche i processi per violenza sessuale aggravata non prescrittibili”.

 

Ultime notizie