venerdì, 11 Ottobre 2024

Covid Oms, variante Delta presente in 85 paesi: “Diventerà dominante”

L'Organizzazione mondiale della sanità - Oms ha spiegato che "La variante Delta è significativamente più trasmissibile rispetto alla variante Alpha. Si prevede che diventerà un lignaggio dominante se le tendenze attuali continueranno"

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Non si arresta l’avanzata della Variante Delta. La sua presenza è stata rilevata in 85 paesi nel mondo, tra cui anche l’Italia. L’Organizzazione mondiale della sanità – Oms ha spiegato che “La variante Delta è significativamente più trasmissibile rispetto alla variante Alpha. Si prevede che diventerà un lignaggio dominante se le tendenze attuali continueranno”.

Per questo motivo, l’Oms ha convocato una seconda consultazione globale sulle varianti di preoccupazione e sul loro impatto sugli interventi di sanità pubblica. Lo scopo sarà quello di coordinare una strategia contro il virus a livello globale.

Gli esperti dicono che il Sars-CoV-2 continuerà ad evolversi e a mutare. Perciò, si rende fondamentale “un rafforzamento della sorveglianza epidemiologica e genomica”. Il gruppo di lavoro sulla sorveglianza si chiamerà Technical Advisory Group on Sars-CoV-2 Virus Evolution – Tag-Ve.

Il suo scopo principale sarà quello di monitorare nuove mutazioni e varianti, per capire il potenziale impatto sulla salute pubblica. Coordinando, di conseguenza, la ricerca sulla “trasmissibilità, gravità e neutralizzazione”.

Tra le quattro più importanti, l’agenzia Onu monitora maggiormente la variante Delta. Questo perché continua a diffondersi in sempre più paesi. Dopo l’Inghilterra, ora anche Israele è alle prese con un nuovo aumento dei contagi, per la maggior parte della variante Delta.

Le altre varianti sono quella Alpha, identificata in 170 aere. La Beta dal Sudafrica si è diffusa in 119 aree e la Gamma dal Brasile in 71 paesi.

Le recenti ricerche sulla variante Delta, hanno evidenziato che l’infezione con questo mutante e molto più aggressiva e richiederebbe un maggiore fabbisogno di ossigeno. Quindi, una più alta probabilità di ricovero in terapia intensiva e di morte. sarebbe associata a maggiori probabilità di fabbisogno di ossigeno, ricovero in unità di terapia intensiva o morte.

Intanto, gli interventi di sanità pubblica in atto (regole di distanziamento, vaccini) sono ancora efficaci contro le varianti. Ma si continuano a sperimentare anche nuovi vaccini.

“Un nuovo gruppo consultivo tecnico esaminerà le prove disponibili e fornirà raccomandazioni sulle modifiche del vaccino, se necessarie. Sono in corso lavori per valutare la necessità di potenziare i vaccini attuali. Se e quando questo dovesse diventare necessario, sarà importante che si continui a lavorare in modo collaborativo”.