È in caduta incontrollata verso la Terra lo stadio del razzo cinese Lunga Marcia 5B, che il 29 aprile ha portato in orbita il primo modulo della stazione spaziale Tiangong.
La notizia è stata confermata da Luciano Anselmo, dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isti-Cnr) di Pisa.
“È la seconda volta che accade con questa versione del razzo. La prima – osserva Anselmo – era stata nel 2020, quando i frammenti erano caduti su alcuni villaggi dell’Africa occidentale”, ma la notizia era stata quasi ignorata a causa dell’emergenza della pandemia di Covid-19.
A maggio 2020, cade verso la Terra in modo incontrollato, lo stadio principale del razzo, pesante 20 tonnellate.
Il lancio del 29 aprile è stato impeccabile, ma Anselmo afferma che “dopo il lancio lo stadio del razzo è stato abbandonato nell’orbita e non dà più segni di vita”. Si sta comportando come un veicolo passivo e l’unica influenza che subisce è “il freno dell’atmosfera, che lo sta facendo ricadere verso la Terra”, continua.
Ieri sera alle 20.30 presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile si è tenuto il primo incontro del tavolo tecnico che seguirà le operazioni di rientro incontrollato in atmosfera del secondo stadio del razzo.
La riunione si è svolta in video collegamento ed oltre all’Asi (Agenzia Spaziale Italiana) hanno partecipato un membro dell’ufficio del Consigliere militare della Presidenza del Consiglio, rappresentati del Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, della Difesa – Coi e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra e la Commissione Speciale di Protezione civile della Conferenza delle Regioni.
Secondeo i dati forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana la previsione di rientro del razzo sulla terra è fissata per il prossimo 9 maggio, con ancora molte incertezze. Non è da escludere la possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio.