sabato, 27 Aprile 2024

Benessere Ecosostenibile 2020: cambiano i parametri, cambia la società

A dieci anni dalla nascita del progetto BES ad opera dell'Istat, il particolare momento storico della pandemia ha modificato il quadro della percezione dei bisogni e delle priorità.

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Come il Covid-19 ha modificato l’approccio ad aspetti di vita quotidiana e al concetto di wellness

Il Benessere Ecosostenibile è un obiettivo che viaggia parallelamente alle trasformazioni dei bisogni, degli obiettivi e dei cambiamenti che ogni singolo giorno, mese e anno tutti viviamo. La società di cui siamo parte, attraversata da un tornado ancora in circolo, ha subito una profonda mutazione delle certezze ed incertezze, una variazione delle sicurezze e delle paure, una netta modifica delle abitudini, un radicale cambiamento nel modo di vedere le cose.

Nell’analisi del 2020, a dieci anni dalla nascita del progetto BES ad opera dell’Istat, il particolare momento storico legato al diffondersi della pandemia da COVID-19, ha modificato il quadro della percezione dei bisogni e delle priorità, rendendo necessario un arricchimento del quadro concettuale relativo alla raccolta dati.

I ricercatori hanno aggiunto 33 nuovi valori al framework tradizionale, arrivando ad un totale di 152 indicatori di ricerca dati, racchiusi in macrogruppi, detti domini, da 8, ora diventati 12: salute, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, benessere soggettivo, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, innovazione-ricerca e creatività, qualità dei servizi.

L’emergenza sanitaria ha arrestato la crescita in più di un settore. Gli indicatori del Bes hanno registrato un impatto particolarmente violento per esempio nel campo della salute, dove si sono annullati in un solo anno i progressi duramente raggiunti in dieci.

La pandemia ha appesantito le problematiche di un mercato del lavoro già poco dinamico e segmentato. I timori dei cittadini per il futuro aumentano comprensibilmente e la soddisfazione della qualità della vita cala notevolmente. Dopo un periodo di totale diffidenza, torna ad aumentare l’interesse dei cittadini per temi civici e politici, aumenta la sensibilità verso problematiche ambientali, cambiamenti climatici e riguardo la gestione dei rifiuti.

L’aspetto salute vede un miglioramento notevole dal 2010 al 2020 riguardo al dato di sedentarietà, che passa dal 39.5 al 33.8%, sebbene analizzando in un range più ristretto 2019-2020 aumenta il numero di persone in eccesso di peso, attribuibile alla diminuita attività fisica nel periodo del lockdown.

Il ramo istruzione vede un aumento nel decennio suddetto del numero di laureati e altri titoli terziari dal 19.8 al 27.9 %, sebbene ancora lontani rispetto alla media europea di 42.1% di “dottori”. Bassi investimenti in capitale umano provocano basse probabilità di impiego, pertanto alte percentuali di giovani tra i 15 e i 29 anni non studiano e non lavorano: i cosiddetti NEET: “Not in education, employment or training”.

Quasi invariato il tasso di occupazione nell’arco del decennio, mentre è allarmante il tasso di povertà assoluta, che passa dal 4.2 nel 2010 al 9.4% nel 2020. La fiducia generalizzata (nelle istituzioni, nella scienza e nella giustizia) aumenta dal 21.7 al 23.7 nel decennio su indicato.

Un grande passo avanti per le donne nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa, che passano dal 6.8 al 38.6 % di presenza e anche la loro partecipazione in politica è notevolmente aumentata dal 12.9 al 22%.

Frutto di un grande cammino verso la parità dei diritti e l’abbattimento delle disparità di genere: necessari elementi per una società evoluta e moderna.

Il cambiamento ambientale e la preoccupazione per l’inquinamento conducono a dati positivi riguardo alle percentuali di utilizzo della raccolta differenziata, dal 12.2 del 2011 al 51.9% del 2019.

Per poter identificare un quadro di informazione statistica condiviso quale strumento di monitoraggio e valutazione dei progressi verso gli obiettivi dell’Agenda 2030, un gruppo di esperti (Inter Agency Expert Group on SDGs) ha descritto sinteticamente 17 GOALS ovvero diversi ambiti dello sviluppo sociale, economico e ambientale, che devono essere considerati in maniera integrata, inclusa la cooperazione internazionale e il contesto politico e istituzionale. Sono inevitabilmente presenti riferimenti al benessere delle persone e a un’equa distribuzione dei benefici dello sviluppo.

Ogni goal ha obiettivi specifici da centrare nel corso dei prossimi anni, per garantire un vero benessere ecosostenibile a tutto il Pianeta e ai suoi abitanti.

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