Il tema continua a dividere l'opinione pubblica, tra femministi convinti e maschilisti legati alla società patriarcale. Quella del Signor Presidente del Consiglio è una precisa scelta di campo, una presa di posizione che in apparenza sembra incoerente col suo cavallo di battaglia: "Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre". Non tutte sono però disposte a soprassedere.
La Presidenza del Consiglio dei ministri ha pubblicato una nota ufficiale in cui si dichiara che la giusta denominazione per il ruolo di Giorgia Meloni è "Il Signor Presidente del Consiglio".
"Il femminismo è un cambiamento sociale che inizia soprattutto da sé". Così il filosofo/blogger femminista Lorenzo Gasparrini. La scelta della Meloni di farsi chiamare "il premier" ha riacceso il dibattito.
Linguiste, filosofi, docenti e amministratori pubblici insieme per parità di genere ed emancipazione femminile. Il cambiamento deve partire dalle scuole e passare attraverso le parole. Questo il focus del convegno "Linguaggio di genere-NON SOLO PAROLE", tenutosi a Oriolo Romano, in provincia di Viterbo.
Negare che la molestia di strada e il femminicidio siano parte della stessa famiglia è come affermare l'esistenza degli unicorni. Le donne non vogliono mimose, mezzi pubblici e ingressi gratuiti nei musei statali per 24 ore. Quello che esigono è il rispetto.